In Cina l’epidemia di polmonite atipica è molto più grave di quanto dicono le autorità locali, e a Pechino i casi potrebbero essere cinque volte di più di quelli riportati. “Ci sono stati dei casi certi di Sars che non sono stati denunciati ufficialmente”, ha detto oggi Wolfgang Preiser, uno degli esperti inviati dall’Oms nel paese asiatico, nel corso di una conferenza stampa. Oggi per la prima volta il virologo tedesco e i suoi colleghi hanno potuto visitare un ospedale militare della capitale: un’ispezione che ha confermato alcune voci allarmanti sulla reale situazione e che nei prossimi giorni dovrebbe svolgersi anche in altre analoghe strutture. “Sembra che i militari abbiano un loro sistema di rilevazione del tutto scollegato da quello municipale”, ha detto Preiser. Secondo un altro esperto Oms, Alan Schnur, a Pechino i casi effettivi di Sars sarebbero tra i 100 e i 200, a fronte dei 36 dichiarati.
Sempre oggi, l’Oms ha confermato l’identificazione del patogeno responsabile dell’epidemia, che in tutto il mondo finora ha causato la morte di almeno 65 persone, la metà delle quali in Cina. Si tratta di un coronavirus mai osservato nell’organismo umano. La scoperta, frutto della collaborazione di 13 laboratori di 10 paesi, permetterà di concentrare le ricerche sulla analisi genetica del virus e, forse, di arrivare entro una decina di giorni alla realizzazione di un test diagnostico per la sindrome acuta respiratoria severa: uno strumento indispensabile per arginare l’epidemia. (m.b.)
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