È la ricostruzione più dettagliata della prima emissione di luce dopo il Big Bang. Un’immagine raccolta dal Cosmic Background Imager (Cbi) costruita captando le variazioni infinitesimali della radiazione cosmica di fondo, le onde che viaggiano verso la Terra da oltre 14 miliardi di anni. E che sono testimonianza dei primi fotoni emessi dall’Universo ai suoi esordi circa 300.000 anni fa quando, dopo l’esplosione conosciuta come Big Bang, era una massa in rapido raffreddamento. La distribuzione delle temperature emesse nei primi secondi di vita dell’Universo conferma la teoria dell’inflazione secondo cui alle origini una massa incandescente di materia fu sottoposta a una rapida e violenta espansione nel giro di 10-32 secondi. “Abbiamo visto per la prima volta, il nocciolo che ha dato vita agli ammassi di galassie, fornendo così una solida base alla teoria dello sviluppo delle galassie stesse”, ha affermato Anthony Redhead del California Institute of Technology (Calthech) che, insieme al National Science Foundation ha finanziato lo studio. “Queste immagini ad alta risoluzione forniscono un nuovo insieme di dati che dimostrano, in maniera indipendente, che l’Universo è piatto e dominato dalla materia e dall’energia oscura”. (l.g.)
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