Se siete alle prime armi e non siete proprio soddisfatti delle vostre fotografie, potete contare su due nuove risorse disponibili on line per correggerle, inserendovi nuovi soggetti o sostituendo quelli presenti. Il primo sistema, Photo Clip Art, è stato realizzato da alcuni ricercatori in computer grafica guidati da Alerei Efros della Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Il team ha sviluppato degli algoritmi per modificare le fotografie usando milioni di immagini disponibili su Internet. La novità è che il sistema trova automaticamente l’immagine più adatta, il che lo rende accessibile anche a chi ha poca esperienza.
Il software, che sarà presentato nel corso della conferenza annuale sulle tecniche grafiche e interattive che si svolgerà a San Diego dal 5 al 9 agosto, usa milioni di immagini immagazzinate nel database del sito internet LabelMe. Grazie all’algoritmo messo a punto da Jean-Francois Lalonde, una foto di una strada vuota può essere popolata con persone, macchine, parchimetri o qualsivoglia oggetto. Per rendere il risultato il più realistico possibile, il sistema analizza la foto originale calcolandone l’angolazione e l’intensità della luce. “Riuscire a trovare un oggetto e a inserirlo in un paesaggio in 3D è un processo complesso”, sostiene Lalonde, “ma grazie al nostro sistema, possiamo aggirare l’ostacolo e renderlo semplice e intuitivo”.
Scene Completion, invece, è stato ideato da James Hays e consente di sostituire parti dell’immagine fotografica. L’algoritmo, in questo caso, cerca tra milioni di foto dal sito web Flickr quelle che abbiano colori simili all’area che si vuole rimpiazzare e tenendo conto del contesto. Il sistema non penserebbe mai di inserire un elefante in un ambiente urbano o una barca nel deserto. Ma, per esempio, nel caso di un muro indesiderato propone un pendio erboso o una roccia affiorante. “Il successo di questo approccio dipende dal numero di foto disponibili”, sostiene Hays, “ma il significativo incremento di database on line come Picara o Flickr mette ormai a disposizione migliaia e migliaia di immagini tra cui scegliere”. (s.m.)
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