Categorie: Fisica e Matematica

Fusione fredda, Defkalion ci riprova

Non era “l’esperimento più avanzato di fusione fredda” al mondo ma una semplice dibattito. Così Defkalion ha smorzato le aspettative dei curiosi del settore intorno ai due test trasmessi in streaming sulla piattaforma Triwu e su Radio24. Lo scorso 22 e 23 luglio nei laboratori milanesi dell’azienda è stato messo in funzione un R5, un generatore che sarebbe in grado di produrre energia a partire da reazioni nucleari tra atomi di nichel e idrogeno. Alcune critiche da parte del pubblico avrebbero convinto gli ex partner di Andrea Rossi, inventore di E-Cat, a rispondere ad alcune domande durante la trasmissione radiofonica Moebius del 3 agosto.

A suscitare il maggior numero di dubbi sarebbe stata la platea di 200 persone collegata in streaming dalla Iccf-18, una conferenza sullo stato dell’arte della fusione fredda organizzata in Missouri. Le critiche mosse dal pubblico riguardavano soprattutto il fatto che le misurazioni dell’energia prodotta in autonomia da R5 fossero condotte da tecnici Defkalion senza la supervisione di osservatori esterni. In particolare, la valutazione dell’energia prodotta calcolata attraverso un calorimetro potrebbe non essere così affidabile.

Nonostante in rete circoli un protocollo tecnico Defkalion è difficile dire quale sia il reale funzionamento di R5 – lo schema della camera di reazione tra nichel e idrogeno è segreto – mentre il collegamento dello strumento alla rete elettrica potrebbe far nascere ulteriori dubbi sul ruolo della fase di riscaldamento in cui è necessaria una fonte di alimentazione esterna.

Gli stessi dubbi avevano portato i critici dell’E-Cat di Andrea Rossi a definire questi generatori delle bufale. Tuttavia, leggendo la richiesta di brevetto europeo depositata dall’inventore italiano e attualmente in fase di esame, si scoprono alcune differenze di funzionamento che lo distinguono dall’R5 di Defkalion.

Secondo i documenti presentati all’Ufficio brevetti europeo (Epo), l’E-Cat di Rossi porterebbe l’idrogeno a una temperatura massima di 500°C, con pressioni interne di circa 2 bar. Diversamente, il protocollo di R5 parla di una temperatura base di 200°C e di una pressione del sistema intorno ai 1,2 bar. In entrambi i casi, la produzione di energia in eccesso rispetto a quella fornita sarebbe tale da surclassare qualsiasi reazione chimica esotermica. Per questa ragione, i sostenitori delle due tecnologie parlano di Lenr (Low Energy Nuclear Reactions) e ipotizzano che i nuclei di nichel e idrogeno si fondano in atomi di rame. 

Tuttavia, i test di E-Cat e R5 non hanno ancora fornito alcuna prova sull’effettiva produzione di rame all’interno della camera di reazione. Come abbiamo detto più di una volta in precedenza (vedi Galileo: L’esperimento di Defkalion, ancora fusione fredda), gli esperimenti a scatola chiusa inducono sempre più la comunità scientifica a prendere le distanze dalla fusione fredda fatta in casa. Il mondo avrà anche bisogno di fonti di energia pulita, ma lo spauracchio del segreto industriale non facilita di certo le cose.

Credits immagine: Pam Boss/Wikimedia Commons

Lorenzo Mannella

Si occupa di scienza, internet e innovazione. Laureato in Biotecnologie presso l'Università di Pisa, ha frequentato il master SGP in comunicazione scientifica presso Sapienza Università di Roma. Collabora con Galileo dal 2011. Scrive per Wired, Sapere e L'Espresso.

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  • Boh... più che un dibattito secondo me era una togliere il velo e mostrare come è fatto e come funziona il loro reattore, soprattutto nel secondo video... come ai saloni dell'auto :) Scientificamente direi che non prova proprio niente in quanto non era nemmeno un test indipendente di una "black box"... ma d'altra parte non mi pare ci fosse questa intenzione.

    Ci hanno raccontato una storia curiosa, o forse - a seconda dei gusti personali - incredibile, storia che non possiamo verificare se non forse di striscio sulla base di dietrologie indiziarie strane o sulla base di preconcetti vari più o meno visionari o reazionari. Ognuno può scegliere le sue teorie preferite ma direi che neanche queste dimostrano chiaramente nulla in nessuna direzione. Io resterei comodamente neutrale: non ci crederei sulla base di questo MA neanche prenderei le distanze inorridito. Staremo a vedere! Magari fosse vero, ma sono loro che devono dimostrare quel che hanno: prego!

  • complimenti per l'obiettività e la completezza di questo articolo, decisamente al di sopra della media di altri articoli sullo stesso tema;
    ottimi i vari collegamenti ipertestuali inclusi

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