Una casa farmaceutica britannica, la GW Pharmaceutical, ha ottenuto dal governo il permesso di coltivare marijuana per poterne testare le virtù terapeutiche. La cannabis sembra infatti alleviare i sintomi di alcune di patologie (dalla sclerosi multipla all’artrite, dall’asma all’epilessia) e attenuare gli effetti collaterali della radioterapia contro il cancro e delle cure per l’Aids. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti sono già stati sperimentati e approvati per uso medico alcuni principi farmacologici presenti nella cannabis ma prodotti sinteticamente. I risultati però sono stati deludenti: i farmaci così ottenuti, e somministrati in pillole, sono molto meno efficaci di quanto lo sia la marijuana assunta nel modo tradizionale, ovvero fumandola. Pratica questa decisamente poco accettabile sul piano medico ma che potrebbe essere in qualche modo simulata con l’inalazione. Ma la scarsa efficacia di questi preparati sintetici- secondo Geoffry Guy della GW Pharmaceutical – sarebbe dovuta anche al fatto di non offrire il mix di principi presenti nella marijuana. Per riuscire a riprodurlo – sostiene Guy – è necessario partire dalla pianta.
Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più