Categorie: Società

Gli scienziati più importanti del 2013, secondo Nature

Un gigantesco impatto meteoritico. Un tifone mortale. Esopianeti simili alla Terra. Ne sono successe di belle, di recente. Motivo in più per non lasciarsi sfuggire la consueta classifica delle dieci personalità scientifiche più importanti del 2013 (ricordate quelle dell’anno scorso?) stilata da Nature.

Al top troviamo Feng Zhang, biologo del Massachusetts Institute of Technology di Boston, presentato come il “dna’s master editor” per l’invenzione di una rivoluzionaria tecnica di modifica del genoma. Racconta Nature che il ventiduenne Zhang usa un sistema chiamato Crisp/Cas per intervenire sui geni in modo economico, veloce e preciso. A gennaio, il suo gruppo di ricerca ha mostrato che il sistema funziona bene sulle cellule eucariote, quelle di animali e vegetali, riuscendo ad hackerare il genoma di topi, ratti e scimmie.

Dopo gli animali, gli esseri umani: al secondo posto della classifica c’è Tania Simoncelli, ricercatrice in forza alla American Civil Liberties Union (Ucla), che ha sostenuto – e vinto – una battaglia legale di quattro anni per impedire che si potessero depositare brevetti sui geni umani, una pratica che Simoncelli vede come “una minaccia al diritto delle persone di accedere alle proprie informazioni mediche e un ostacolo per gli scienziati che fanno ricerca”. Medaglia di bronzo per Deborah Persaud, la virologa che ha fornito l’evidenza sperimentale più forte dell’efficacia delle terapie per bambini nati con l’Hiv – e per questo era già stata nominata dal Time tra le cento persone più influenti del mondo.

Poi, in ordine sparso: Michel Mayor, astronomo emerito della University of Geneva, che ha scoperto l’esopianeta Kepler-78b (“il corpo celeste più simile alla Terra mai osservato”, vi raccontavamo qualche tempo fa); Naderev Saño, il capo della delegazione delle Filippine al summit sul clima a Varsavia, che ha tenuto un discorso toccante all’indomani dello spaventoso tifone che si era abbattuto sul suo paese; Viktor Grokhovsky, il cacciatore di meteoriti che ha fatto luce sull’incidente di Chelyabinsk. E ancora Hualan Chen, che ha aiutato la Cina a contenere l’epidemia di H7N9; Shoukhrat Mitalipov, la biologa che ha sviluppato una linea di cellule staminali partendo da embrioni umani clonati; Kathryn Clancy, con la sua analisi antropologica delle aggressioni sessualiHenry Snaith, che ha sviluppato celle solari che promettono di combinare alta efficienza a costi sostenibili.

Nature getta anche uno sguardo al futuro, proponendo cinque personalità da tenere d’occhio per il 2014. Tra queste, Jean-Pierre Bourguignon, che sta per diventare presidente dell’Erc (European Research Council) e Masayo Takahashi, biologo giapponese che ha intenzione di usare cellule staminali per la cura della degenerazione maculare

Credits immagine: Nature

Via: Wired.it

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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