Un team di matematici dell’università di Bristol (Gran Bretagna) è riuscito a far sconfiggere la gravità a delle goccioline liquide che hanno risalito una superficie inclinata di ben 85 gradi. Durante lo studio, pubblicato su Physical Review Letters, i ricercatori hanno mostrato come “agitando vigorosamente” la superficie tanto da sopravanzare la tensione del piano inclinato le gocce iniziassero a salire anziché scendere.
Per spiegare il loro studio i matematici hanno portato come esempio quello che avviene sul parabrezza di un’automobile quando piove: nonostante la gravita le gocce più piccole rimangono immobili in attesa che diventino più grandi o che vengano “travolte” da gocce maggiori. Le gocce rimangono ferme sul parabrezza perché la tensione della superficie riesce a trattenerle.
Così, gli studiosi inglesi hanno provato a imitare tale meccanismo. Andando oltre, però. E cioè non solo facendo rimanere ferme le gocce, ma addirittura facendole salire. In che modo? “Agitando vigorosamente la superficie in direzione verticale, le gocce si comprimono e si gonfiano verso l’alto mentre il piano scende”, spiega Jens Eggers del dipartimento di Matematica dell’ateno britannico: “Se il movimento è sufficientemente violento da sovrastare la tensione della superficie, le gocce inizieranno a salire”. (Qui un video spiega l’esperimento inglese).
I ricercatori, inoltre, sono stati attenti a non rompere le goccioline, uno dei pericoli dello studio. Per questo le dimensioni delle gocce erano ridottissime e non è stato possibile utilizzare l’acqua, ma un liquido più denso. La ricerca sarà utile per comprendere meglio le manipolazioni dei fluidi in scala ridotta. (f.f.)