La guerra non è solo bombe, dispiegamento di carriarmati e missili, distruzione materiale. E’ anche propaganda, manipolazione dell’informazione, una dimensione in cui il confine tra verità e menzogna è spesso incerto. E’ così dal paleolitico, probabilmente, ma nella modernità, grazie ai mezzi di comunicazione di massa oggi alla digitalizzazione, questa dimensione del conflitto ha raggiunto dimensioni inedite. Con l’invasione russa dell’Ucraina milioni di persone nel mondo sono state esposte a informazioni artatamente manipolate, o deliberatamente false, su giornali, radio, televisioni e (naturalmente) social network. Fake news che non sempre è facile smascherare, come accaduto alla bufala “italo-ucraina” postata su Twitter, addirittura, dal direttore della Agenzia spaziale russa Roscosmos, Dmitry Rogozin, in persona, prontamente smentita. Ma prestando un po’ più di attenzione qualcosa si può fare per scampare alle trappole della propaganda, come spiegano su The Conversation tre esperti di comunicazione della Queensland University of Technology: partendo dalla loro analisi, vi proponiamo alcune regole, consigli e suggerimenti per aiutarvi a riconoscere le caratteristiche di un contenuto (specie foto o video) falso o manipolatorio.
La tecnica più comune è anche la più banale: prendere una foto (o un video) reale e sostenere che sia stata scattata in un certo momento, e/o in un certo luogo, diversi da quelli veri. È la più comune perché non richiede alcuna competenza tecnica: basta, ad esempio, reperire la foto di un bombardamento aereo e corredarla di una didascalia fuorviante. C’è poi una strategia leggermente più raffinata, che è quella di inscenare una data azione, o un dato evento, e spacciarlo per reale: è successo, per esempio, con le foto dei veicoli distrutti che, a detta della Russia, erano stati distrutti dagli ucraini.
E ancora, aumentando di difficoltà: si può scegliere un punto di vista – un’angolazione particolare, o una lente specifica – per far sì che, per esempio, un oggetto sembri più vicino, o che una piazza sia più o meno affollata, di quanto non lo siano realmente: lo abbiamo visto, per esempio, con le foto del discorso di insediamento della presidenza Trump. E poi, naturalmente, i fotomontaggi: con i software comunemente reperibili sul mercato, e abilità tecniche relativamente scarse, è possibile aggiungere o rimuovere dettagli da una foto, stravolgendone completamente il contenuto.
Come raccontano gli esperti dell’Australian Associated Press, ci sono cinque semplici azioni che possono aiutare a discernere un contenuto vero da uno manipolato. Eccoli:
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