Categorie: Vita

I migliori multimedia del 2011

La carta stampata, le riviste non bastano più. Anche la Scienza ormai riesce ad affascinare il pubblico grazie a siti web, video e fotografie realizzati spesso dagli stessi ricercatori. E talvolta si tratta quasi di opere d’arte o di esempi di comunicazione scientifica ben riuscita. Per questo la rivista The Scientist ha stilato una classifica dei migliori contenuti multimediali del 2011: una lista che contiene dai più completi database di immagini ai siti di contest di film scientifici.

Quasi impossibile non mettere al primo posto la Nikon’s Small World Photomicrography Competition, gara di fotomicrografia (fotografia di immagini invisibili ad occhio nudo) istituita dalla famosa casa produttrice di fotocamere, microscopi e altri apparecchi ottici. Il primo posto le spetta non solo per la bellezza delle immagini – tutte rigorosamente catturate dalla strumentazione dei ricercatori che si occupano di scienze della vita, biologia e scienza dei materiali durante i loro studi – ma anche perché la gara va avanti da 37 anni. Nel 2011 il podio è andato alla foto di un esemplare di larva di Chrysopa sp (piccolo insetto dell’ordine dei Neurotteri), a quella di un filo d’erba ingrandito 200 volte e al ritratto del parassita Melosira moniliformis, fotografato da vivo.

Al secondo posto un’altra competizione, non longeva come quella della Nikon, ma altrettanto suggestiva. Si tratta dei Wellcome Image Awards 2011(vedi la gallery), che premiano le migliori foto provenienti dal mondo delle scienze biomediche e sanitarie, contenute nel database online gratuito Wellcome Images. Le immagini sono scelte non solo in base a quanto siano straordinarie (anche se le foto del profilo di un embrione di pesce o del rene di un feto di topo sono sicuramente impressionanti), ma anche per quanto risultino istruttive a livello scientifico e ben realizzate a quello tecnico. Tra le migliori di quest’anno ci sono la foto della retina di un topo di un mese di vita, una di alcuni fili di grano affetti dal fungo della segale e l’eccezionale immagine di un’ape, ottenuta grazie ad un microscopio elettronico.

Si chiama Spore, ma non ha a che fare né con la riproduzione di piante e funghi, né con videogiochi di ultima generazione. È il premio di Science per le migliori risorse online per l’educazione scientifica – Spore infatti sta per Science Prize for Online Resources in Education – e occupa il terzo posto della classifica dei contenuti multimediali del 2011 di The Scientist. Il premio, come si legge sul sito, è stato istituito nel 2009 per promuovere l’innovazione e l’eccellenza nell’educazione e per incoraggiare studenti e insegnanti ad usare risorse scientifiche di alta qualità. La competizione è stata vinta quest’anno dal Cold Spring Harbor Laboratory’s DNA Learning Center (DNALC), un portale che contiene 18 siti sui quali trovare database di animazioni tridimensionali, strumenti di analisi delle sequenze di Dna e applicazioni per smartphone.

The Eagleman Stag”, è un cortometraggio in stop motion che parla di un uomo alle prese con il suo stesso invecchiamento. “Chasing Birds in Beringia”, un documentario che segue alcuni biologi mentre studiano i cigni minori nel deserto artico. Non è la programmazione di un canale del digitale terrestre, ma un esempio dei film premiati a ottobre nella quarta edizione dell’Imagine Science Film Festival di Manhattan e Brooklyn. La gara si propone di avvicinare il mondo degli scienziati a quello della produzione cinematografica, che secondo gli organizzatori ha il potere di diffonderne le conoscenze. Il contest, nel quale sono stati proiettati i migliori 80 cortometraggi del 2011 (su oltre 400 inviati per la selezione), è al quarto posto della top 5 di The Scientist.

Il Best Of si conclude con il contest multimediale della stessa rivista: i Labby Multimedia Awards, o più semplicemente Labbies. Nella seconda edizione del premio ricercatori e amanti della scienza sono stati invitati a inviare i propri video e siti che avessero come tema una delle scienze della vita. I migliori due contenuti sono stati votati da un gruppo di esperti e dai lettori della rivista. Si tratta rispettivamente di un video che illustra come la neve esista grazie ai batteri e di uno sulle formiche tessitrici della Cambogia.

Ai contenuti scelti da The Scientist – in lingua inglese – ne aggiungiamo uno tutto italiano, ma con una specifica sezione dedicata ai prodotti internazionali. Si tratta del Rome DocScient Festival 2011 il III° Festival Internazionale del Documentario Scientifico delle Università e degli Enti Ricerca, che si è concluso a fine novembre nella capitale. L’iniziativa – sostenuta dalla Regione Lazio, dal Cnr, dall’Università Sapienza di Roma e da quella di Tor Vergata – intende promuovere e rendere disponibili contenuti multimediali ad alto contenuto scientifico: dai video documentaristici a quelli di intrattenimento, dai contenuti di divulgazione al materiale di archivio. Quest’anno si è aggiudicato il primo premio al concorso internazionale un documentario francese dal titolo “I Evolve” che affronta il tema della robotica e della futura possibilità di creare degli ibridi a metà tra l’uomo e la macchina. Per la sezione italiana invece il vincitore è stato “Il Pioniere del Wireless”, che racconta di Guglielmo Marconi e ha visto la partecipazione di Giorgio Comaschi. E ancora nella sezione Divulgazione, “Fantasmi nel cielo. Le comete: tra storia e scienza” e nella sezione Film d’Animazione “Il Plancton”.

Riferimento: The Scientist 

Laura Berardi

Dopo essersi laureata in fisica presso Sapienza Università di Roma con una tesi in Meccanica quantistica, ha deciso di dedicarsi alla comunicazione scientifica: ha frequentato il Master SGP e si è diplomata nel 2011 con una dissertazione su scienza e mass media, nello specifico sul tema della procreazione medicalmente assistita. Oggi è redattrice scientifica a Quotidiano Sanità, collabora con Galileo e Sapere e scrive per Wired.

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