Categorie: Salute

Il bravo chirurgo si allena con la Wii

Passare tanto tempo davanti ai videogiochi potrebbe non essere una cattiva idea. Soprattutto nel caso degli studenti di medicina e chirurgia. Secondo uno studio realizzato da La Sapienza Università di Roma e pubblicato su Plos One, i giochi di abilità potrebbero migliorare le performance durente le operazioni di laparoscopia. Secondo la ricerca, i giovani che passano un certo numero di ore a giocare con la Wii (la console della Nintendo famosa per il coinvolgimento motorio degli utenti) sarebbero diventati più abili dei colleghi senza joystick.

Per valutare gli effetti positivi della Wii sulla preparazione dei giovani chirurghi, il gruppo di ricerca guidato dal medico Gregorio Patrizi ha studiato i progressi in due gruppi di 21 volontari ciascuno. Tutto è iniziato con una valutazione delle capacità base attraverso due simulatori per laparoscopie (Lap Mentor e Simbionix). Successivamente, il primo gruppo è stato sottoposto a un allenamento giornaliero con la console di 60 minuti (5 giorni a settimana) per 28 giorni, mentre il secondo si è astenuto totalmente dai videogiochi.

Alla fine del periodo di allenamento, Patrizi ha chiesto ai volontari di tornare a utilizzare i simulatori ufficiali per monitorare la situazione. I risultati mostravano che il gruppo dei giocatori di Wii aveva fatto più progressi dell’altro in termini di tempo d’esecuzione, economia dei movimenti e accuratezza. Questo non significa che i giovani medici fossero diventati dei chirurghi professionisti grazie a qualche centinaio di ore di Wii – anche gli altri, senza videogiochi, avevano fatto passi in avanti – ma il team di scienziati non ha escluso di voler studiare più a fondo il ruolo delle console.

“Usare il simulatore può non essere semplice” hanno detto i ricercatori al Corriere.it, “la macchina costa 150mila euro e noi alla Sapienza ne abbiamo una sola per tutti i giovani in formazione. Per questo cercavamo un’alternativa valida ed economica”. Infatti, i giochi della Wii scelti per il primo gruppo comprendevano titoli normalmente reperibili nei negozi come Sports Tennis e Table Tennis. 

Insomma, i videogiochi potrebbero aiutare i giovani chirurghi, ma nessuno sa ancora se valga la pena creare dei programmi di allenamento con la Wii. Prima di vedere arrivare le console a fianco degli strumenti di simulazione, i ricercatori dovranno stabilire fino a che punto i giochi possano potenziare le capacità di coordinazione occhio/mano. Dopo tutto, il cervello e i suoi meccanismi di apprendimento (Vedi Galileo: Così i videogiochi segnano il nostro cervello) non sono un campo facile in cui muoversi.

Riferimenti: Plos One doi:10.1371/journal.pone.0057372

Credits immagine: daveynin/Flickr

Lorenzo Mannella

Si occupa di scienza, internet e innovazione. Laureato in Biotecnologie presso l'Università di Pisa, ha frequentato il master SGP in comunicazione scientifica presso Sapienza Università di Roma. Collabora con Galileo dal 2011. Scrive per Wired, Sapere e L'Espresso.

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