A migliaia delimitano i viali delle città e le strade di campagna in tutta l’Europa, dalla Spagna al mar Caspio. Eppure, i platani, rischiano di scomparire dai nostri paesaggi a causa di una malattia incurabile: il “cancro colorato”, dalla tinta rossastra che assumono le foglie. A provocarla è un fungo, la ceratocytis fimbriata, che occlude progressivamente i canali linfatici dell’albero, fino a provocarne la morte. Finora per arginare il contagio, che ha già provocato la morte di migliaia di alberi in tutto il continente, non c’era che una soluzione: tagliarli. Per questo in l’Italia, lo scorso giugno, un decreto ministeriale imponeva l’abbattimento “rapido e obbligatorio” di tutti gli esemplari malati e di quelli considerati a rischio. Ora però in Francia, la nazione più colpita dall’epidemia con 40 mila alberi abbattuti, si è scoperto che un tipo di platano americano è resistente alla malattia, anche se è più sensibile di quello europeo all’inquinamento urbano e alla siccità. All’università di Montpellier, quindi, stanno tentando di incrociare le due varietà per ottenere un ibrido immune dal contagio. Disponendo di piante resistenti, infatti, si potrebbe creare una sorta di cordone sanitario intorno alle piante malate, e impedire che il fungo si trasmetta ai molti esemplari antichi e di importanza storica, come il platano di Caprino Veronese che con i suoi quattro secoli è il più vecchio d’Italia.(m.e.)
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