Un occhio alla strada e uno allo specchietto retrovisore: è questa la buona regola di ogni guidatore. L’ideale sarebbe avere un “grande occhio” in grado di avvertire quando il pericolo è in agguato. Un’idea, questa, resa possibile dalle nuove tecnologie. La novità arriva da Valladolid, in Spagna, dove un gruppo di ricercatori di varie aziende europee ha messo a punto un dispositivo in grado di prevedere gli incidenti automobilistici: il “Sistema di avvertimento collisioni” (Collision Warning System, Cws), frutto del progetto Reposit (Relative Positioning for collision avoidance systems).
Il prototipo è in grado di individuare la posizione della propria automobile e la velocità e la traiettoria di quelle vicine, utilizzando i sistemi Gps (Global position system) e Vehicle2Vehicle (V2V) e un protocollo di comunicazione di emergenza che elabora le informazioni ricevute per stimare le posizioni delle macchine e avvertire il guidatore quando queste sono ‘in rotta di collisione’. “Il sistema riesce ad avvisare l’automobilista tra uno e tre secondi prima dell’incidente”, spiega il coordinatore di Reposit, Jose Ignacio Herrero Zarzosa, “e abbiamo osservato che due secondi sono sufficienti per permettere a chi guida di reagire e spesso evitare la collisione. La Stele di Rosetta del sistema, il software che raccorda insieme queste informazioni e le trasforma in avvertimenti è un programma semplice ed economico. La Commissione Europea, intanto, prende atto dei circa 47mila incidenti automobilistici che si registrano ogni anno sulle strade del vecchio continente. Chissà che questo non sia il primo passo verso una nuova era di “macchine collegate” e, di conseguenza, strade più sicure. (s.f.)
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