Il meglio della ricerca italiana del 2013

Col 31 dicembre alle porte, e il nuovo anno ormai dietro l’angolo, è tempo di bilanci. E allora, dopo avervi segnalato quali sono stati gli articoli più letti sul nostro giornale nel 2013, vi segnaliamo quelle che per noi sono state le migliori ricerche a firma italiana dell’anno che sta per concludersi. Accanto agli studi che hanno segnato il passo in materia di salute – dalle staminali corrette geneticamente, agli studi di efficacia su nuovi e vecchi farmaci – il 2013 è stato un anno importante per la ricerca made in Italy anche perché è finalmente arrivata la conferma sull’origine dei raggi cosmici, ma anche perché è stata chiarita la natura geologica dello Stretto di Messina e perché, per la prima volta, un italiano ha passeggiato tra le stelle. Ripercorriamo insieme da vicino la ricerca made in Italy del 2013. 

Staminali contro le malattie genetiche

Quest’anno di staminali se è parlato praticamente sempre. Il discusso metodo Vannoni – per il quale è appena stato nominato il nuovo comitato scientifico che dovrà valutare il protocollo, dopo la sentenza del Tar – e le vicende legate a Stamina hanno praticamente polarizzato il dibattito nel campo. Un metodo, al momento, quasi universalmente criticato dai ricercatori e privo di evidenze scientifiche. Di contro, silenziosamente lontano dai riflettori, è proceduta la lotta alle malattie genetiche dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica di Milano (Hsr-Tiget). Lotta che quest’anno ha mostrato i primi incoraggiati risultati: somministrando cellule staminali corrette geneticamente con dei virus a dei pazienti con leucodistrofia metacromatica e la sindrome di Wiskott-Aldrich, i ricercatori sono riusciti a dimostrare, positivamente, la sicurezza della metodica e a modificare la storia clinica delle malattie. (…continua).

La chemio meglio dei nuovi farmaci

Uno studio targato Aifa quest’anno ha dimostrato che non sempre l’innovazione, in campo farmaceutico, significa miglioramento. Nel caso della maggior parte dei tumori al polmone, per esempio, risulta più efficace la chemioterapia standard contro l’erlotinib, un farmaco di ultima generazione. Questo, al contrario, è da preferirsi ai chemioterapici standard solo in presenza di una mutazione, assente nella gran parte dei tumori al polmone. Una scoperta che permetterà di specializzare le cure per i malati e al tempo stesso di far risparmiare soldi al Sistema sanitario nazionale. (…continua).  

I raggi cosmici sono figli delle stelle

A febbraio, e oltre a cent’anni di distanza dalla loro scoperta, è arrivata la notizia che i raggi cosmici sono “figli delle stelle”. Un team internazionale di ricercatori, tra cui anche gli scienziati dell’Inaf, dell’ Infn e dell’ Asi Science Data Center Asdc, ha dimostrato infatti che queste particelle energetiche derivano dall’onda d’urto prodotta dall’esplosione di una supernova. Una scoperta inclusa da Science tra le migliori del 2013. (…continua).

Le scoperte di Borexino

Cosa avviene sotto la crosta terrestre? A fornirci qualche indizio su quello che succede nelle profondità del nostro pianeta è stato l’esperimento Borexino. Grazie allo studio dei geoneutrini, che si originano all’interno della Terra, gli scienziati hanno scoperto che il mantello contiene notevoli quantità di elementi radioattivi come l’uranio-238 e del torio-232, e che i decadimenti radioattivi contribuiscono in modo importante all’energia termica della Terra. (…continua).

 

Il super occhio artificiale

Sul fronte tencologico il 2013 è stato per la ricerca italiana l’anno dell’occhio robotico del moscerino: un dispositivo di neanche due grammi di peso, contenente 630 sensori, con una visibilità di 180 gradi per 60. A cosa potrebbe servire? L’inserimento in abiti intelligenti, nei capelli di persone ipovedenti o in veicoli a guida automatica, sono solo alcune delle applicazioni dei sistemi di visione artificiale. A realizzarlo è stato progetto di ricerca Curvace guidato dall’italiano Dario Floreano (…continua).

Le faglie nello stretto di Messina

Il terremoto di Napoli, avvenuto appena ieri, ci ricorda, semmai che ne fosse bisogno, che il nostro è un paese sismico e che un’attenta valutazione del rischio è indispensabile. In questa direzione si colloca lo studio dell’Università Sapienza di Roma che grazie alla nave oceanografica Urania del Cnr ha chiarito la natura geologica dello stretto di Messina, oggi densamente popolato ma teatro agli inizi del secolo scorso di un fortissimo terremoto. E’ stato così possibile identificare delle faglie attive, alcune sconosciute, nella regione dello Stretto. (..continua). 

Un italiano a spasso per le stelle

Infine non possiamo non ricordare il carattere tutto italiano dell’impresa di Luca Parmitano nello Spazio. E’ diventato il primo astronauta del nostro paese a passeggiare tra le stelle, rischiando anche, nella sua seconda attività extraveicolare, di affogare, a causa di un’avaria alla pompa che separa il flusso dell’acqua da quello dell’aria, come ha raccontato una volta a Terra dopo quasi sei mesi passati in orbita.

Credits immagine: Microbe World/Flickr

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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