Categorie: Spazio

Il mistero delle bolle cosmiche

Sopra e sotto la Via Lattea si trovano due enormi “bolle” di raggi gamma, di 25.000 anni luce ciascuna. Sono perfettamente speculari e sembrano avere origine dal buco nero supermassivo che si trova al centro della nostra galassia. Le avevano viste per la prima volta nel corso del 2010 i ricercatori delle università di Harvard e di Hong Kong, attraverso gli occhi del telescopio spaziale Fermi Gamma Ray della Nasa (qui un video). Le loro osservazioni erano state rese pubbliche su arXiv.org lo scorso novembre (e sono in corso di pubblicazione su Astrophysical Journal). Allora non si sapeva assolutamente nulla sull’origine e la natura di queste bolle. Ora, con un nuovo articolo su arXiv.org (e in pubblicazione su Astrophysical Journal Letters), arrivano i primi dati e le prime ipotesi.

Per Kwong Sang Cheng dell’Università di Hong Kong, l’origine delle “bubble” andrebbe cercata nelle stelle più prossime al buco nero. Nel raggio di un “solo” anno luce si troverebbero, infatti, oltre 100 mila astri; ogni 30.000 anni, uno di questi verrebbe in parte divorato dal buco nero. L’energia rilasciata in questo processo ecciterebbe il gas circostante (accelerando gli elettroni) che, riscaldato, emetterebbe i raggi gamma osservati.  
Come detto, si tratta di un’ipotesi, per ora. E Douglas Finkbeiner dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge (Usa) – che insieme a Cheng ha osservato le bolle la prima volta – scommette su un’altra idea: che siano la conseguenza di un evento “drammatico” avvenuto tra uno e dieci milioni di anni fa, come la caduta, sul buco nero, di una immensa nube di gas o di un grande gruppo di stelle. 

Riferimento: 10.1088/0004-637X/724/2/1044

(Credit: l’immagine è tratta dal video della Nasa)

Tiziana Moriconi

Giornalista, a Galileo dal 2007. È laureata in Scienze Naturali (paleobiologia) e ha un master in Comunicazione della Scienza conseguito alla Scuola Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Collabora con D la Repubblica online, Salute SenoLe Scienze, Science Magazine (Ed. Pearson), Wired.it.

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