Il più antico Dna umano

Ricerca dopo ricerca, scavo dopo scavo, i Neanderthal diventano sempre più solitari. È l’analisi del Dna a dirlo: se solo poco tempo fa avevamo raccontato come fosse stata messa in discussione l’ipotesi dell’origine unica, secondo la quale Homo sapiens si sarebbe originato da una singola specie proveniente dall’Africa, un nuovo studio, pubblicato oggi su Nature, allontana i Neanderthal anche dagli ominidi spagnoli più antichi, vissuti circa 400mila anni fa, che sarebbero invece molto più simili al gruppo eurasiatico dei Denisovan

Matthias Meyer e colleghi, infatti, hanno estratto del Dna mitocondriale (che si eredita solo per linea materna) dal femore di un ominide rinvenuto a Sima de los Huesos (cioè Cava delle ossa), una cava sotterranea nella Sierra de Atapuerca, nel nord della Spagna. Si tratta del Dna più antico mai scoperto finora. Gli scienziati sono riusciti a ricostruire il genoma mitocondriale quasi completo dell’individuo, pensando di individuarvi diversi tratti comuni con i Neanderthal: “I fossili di Sima de los Huesos hanno proprietà simli a quelle dei Neanderthal”, si legge nello studio, “per esempio, rispettto alla morfologia dentale, mandibolare, medio-facciale, sopraorbitale e occipitale”. Eppure, a quanto pare, non è proprio così: i ricercatori non sono riusciti a trovare alcun antenato comune tra l’ominide spagnolo e i nostri cugini. Al contrario, hanno scoperto parecchie somiglianze con l’Homo di Denisova, identificato nel 2010 basandosi su sequenze di Dna ricavate da una falange e un molare portati alla luce nella Siberia del sud. “Basandoci sull’analisi del loro genoma nucelare”, raccontano ancora gli scienziati, “sappiamo che si tratta di un gruppo sorella [sister] dei Neanderthal”. C’è da dire, comunque, che il Dna mitocondriale degli esseri umani moderni ha un antenato comune più recente con i Neanderthal che non con i Denisovan, il che potrebbe essere dovuto “a un flusso di geni arrivati ai Denisovan da un altro gruppo arcaico”.

In ogni caso, per spiegare la scoperta, i ricercatori ipotizzano diversi scenari evolutivi. “Anzitutto, gli ominidi di Sima de los Hueses potrebbero essere strettamente imparentati con i progenitori dei Denisovan”, anche se la presenza di quest’ultimi nella regione indicherebbe un loro spostamento spaziale non suffragato da altri ritrovamenti. È anche possibile, però, che “gli ominidi spagnoli rappresentino un gruppo distinto sia da Denisovan che da Neanderthal, e che abbiano dato più tardi il loro contributo genetico ai primi”. O, ancora, potrebbe essere che “un flusso di geni abbia portato il Dna mitocondriale simile a quello dei Denisovan nella popolazione di Sima de los Hueses o nei suoi antenati”. Per capirlo, saranno necessarie ulteriori analisi e, magari nuove scoperte. E la cava potrebbe rivelarsi estremamente interessante: Sima de los Huesos ha custodito la più grande collezione al mondo di fossili del medio Pleistocene – 28 individui in totale – e quindi potrebbero essere possibili nuove estrazioni di Dna.

Riferimenti: Nature doi:10.1038/nature12788

Credits immagine: Javier Trueba, Madrid Scientific Films

Via: Wired.it

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