Categorie: Vita

Il segreto dello sguardo del camaleonte

Il camaleonte è famoso per la sua vista a 360° e, come molti animali, gli occhi sono (meglio sarebbero) totalmente indipendenti l’uno dall’altro: solo l’emisfero destro sa cosa vede l’occhio sinistro, e viceversa. Uno studio israeliano, pubblicato da The Journal of Experimental Biology, smentisce ora questa convinzione, aprendo nuovi scenari per la ricerca scientifica. Il funzionamento della vista del camaleonte sarebbe, infatti, molto più simile a quella dell’essere umano uomo.

Hadas Ketter Katz e Gadi Katzir dell’Università di Haifa, hanno utilizzato dei videogiochi per testare il comportamento oculare del camaleonte. Messo davanti a uno schermo che simula l’immagine di un insetto, il rettile ha reagito come se avesse di fronte una preda reale: focalizzando lo sguardo sull’oggetto per calcolarne la giusta distanza, ha poi lanciato la lunghissima lingua, che secerne un liquido molto appiccicoso. Di fronte, invece, alla simulazione di due prede ben distinte, il camaleonte ha inizialmente puntato ogni occhio su un oggetto diverso. Successivamente è stato in grado di spostare l’occhio focalizzato altrove verso la preda prescelta, guardata dall’altro. Ciò sarebbe impossibile nel caso in cui fossero davvero indipendenti, come finora pensato, in quanto ogni emisfero elaborerebbe solo e soltanto un’immagine. Secondo i due ricercatori esisterebbe, invece, un sistema di comunicazione tra i due emisferi del cervello, che permette ad entrambi di conoscere cosa tutti e due gli occhi stanno guardando, e non solamente uno.

Non è la prima volta che vengono smentite alcune convinzioni sul camaleonte. È di marzo lo studio che introduce novità importanti sulla capacità di mimesi dell’animale. Ciò che permette infatti il cambiamento del colore non sarebbe dovuto solamente alla presenza di pigmenti dispersi in modo selettivo tra le cellule epiteliali. Secondo uno studio apparso su Nature, alcune di queste cellule funzionerebbero come dei piccoli specchi, cioè attraverso dei cristalli che vengono riposizionati a seconda della luce e trasformano così il colore della pelle.

Riferimenti: The Journal of Experimental Biology doi: 10.1242/​jeb.113084

Credits immagine: kuhnmi/Flickr CC

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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  • Un altro duro colpo ai sostenitori della lateralizzazione anatomica avulsa dalla funzione. Gli emisferi "parlano tra di loro", eccome!

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