Il vaccino in una carota

Addio classico vaccino anti-epatite B. Dalla Germania sono infatti in arrivo delle carote geneticamente modificate che potrebbero aiutare a scongiurare il pericolo della malattia. La ricerca coordinata da Jafargholi Imani, dell’Università tedesca di Giessen, verrà presentata sulla rivista “Plant cell, tissue and organ”. Le carote modificate geneticamente sviluppate dagli scienziati teutonici sarebbero in grado, una volta mangiate, di produrre all’interno dell’organismo delle proteine capaci di contrastare il virus. Gli ortaggi verranno coltivati e somministrati prima ad animali e poi a uomini, in modo da identificare il corretto dosaggio: i primi risultati si avranno fra due anni. Un vaccino di questo tipo avrebbe costi di produzione molto bassi: le carote infatti sono facili da coltivare, trasportare e conservare. E la somministrazione, che ora richiede tre richiami, sarebbe molto semplice. Basterebbe, infatti, dare al paziente le carote da consumare nell’arco di tre mesi. Ma non solo. Rispetto alle patate e ai pomodori, su cui sono state condotte ricerche simili, le carote sono particolarmente adatte: vengono mangiate crude e non perdono la loro efficacia nella cottura. L’unico problema, quindi, è solo l’isolamento delle coltivazioni transgeniche. (m.ca.)

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