I canarini devono il loro canto melodioso alla capacità di controllare la voce. Un modello matematico elaborato da Tim Gardner e colleghi dell’Università Rockfeller di New York spiega come funziona l’apparato vocale dei pennuti. I canarini si servirebbero di due strumenti: la pressione dell’aria nella siringe, il loro organo vocale, e le variazioni della consistenza dei tessuti labiali. Secondo il modello, la siringe spingerebbe l’aria attraverso due aperture bronchiali poste all’altezza della trachea. Queste, sul lato interno ed esterno, sono dotate di due lembi di tessuto, chiamati labia, che, come l’ugola del clarinetto, vibrerebbero al passaggio dell’aria. I muscoli della siringe poi, alterando la rigidità e la distanza tra le labia, modulerebbero il canto. Tuttavia solo quando la pressione dell’aria supera una determinata soglia si producono le onde sonore. All’aumentare della pressione poi aumenterà anche la ricchezza armonica del canto. Questo sistema, simile a quello utilizzato da chi suona uno strumento a fiato, servirebbe ai canarini a controllare il timbro del canto. Ma la varietà delle melodie, secondo lo studio, dipenderebbe anche dalla forma delle labia, trapezoidali quando sono aperte, più piatte se sono chiuse. Gardner e colleghi inoltre hanno scoperto che le canzoni dei canarini non sono formate da note musicali, ma da “sillabe” separate. Ognuna produrrebbe una ventina di suoni, con lievi differenze di altezza: dalle diverse combinazioni nascerebbe quindi lo straordinario repertorio di suoni dei canarini, fondamentale per il successo dell’accoppiamento. (d.d.v.)
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