Sono le particelle più sfuggenti del cosmo, ma le loro caratteristiche potrebbero spiegare alcuni dei più enigmatici e violenti fenomeni che si verificano nell’universo. Per la prima volta dei neutrini ad alta energia sono stati rilevati e catturati grazie ad Amanda, un “super” telescopio posizionato a un chilometro e mezzo di profondità al di sotto dei ghiacci antartici. I neutrini sono particelle subatomiche, prive di carica e dalla massa pressoché nulla, che possono percorrere distanze siderali. Essi sono capaci, infatti, a differenza per esempio dei fotoni che costituiscono la luce, di attraversare stelle, campi magnetici e intere galassie senza essere ostacolati nel loro percorso. E proprio per questo sono estremamente difficili da osservare. Gli scienziati dell’Università di Madison, Wisconsin, responsabili del progetto sono riusciti a scovarli puntando il telescopio verso il basso, attraverso la Terra, in direzione del cielo dell’emisfero nord. Gli strati terrestri, infatti, filtrano qualsiasi evento altamente energetico, ma non i neutrini. Secondo i ricercatori, soltanto queste particelle possono fornire informazioni su i più grandi cataclismi dell’universo, come le collisioni di buchi neri, i lampi di raggi gamma e l’esplosione di stelle. Tra l’altro, questa ricerca, pubblicata su Nature, dimostra che un telescopio come Amanda può funzionare come rivelatore di neutrini, perlomeno quelli entrati in collisione con l’atmosfera terrestre. E ora per approfondire ulteriormente lo studio dei neutrini cosmici, si sta progettando un nuovo telescopio ancora più potente. (v.n.)
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