“Io non sono malata”, la campagna dei transgender

Il 20 ottobre è la Giornata Internazionale di Azione per la Depatologizzazione della Transessualità, per l’occasione la comunità transgender ha lanciato una petizione per chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità di eliminare la transessualità dalla lista delle malattie mentali. Per l’Italia il testimonial di questa campagna è Vladimir Luxuria. Pubblichiamo di seguito il suo appello come appare sul sito change.org, dove è possibile firmare la petizione. 

Non sono malata. In realtà sto benissimo.

Ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) insiste nell’affermare che io sia malata. La transessualità è ancora nella lista delle malattie mentali dell’Oms.

Considerare le persone transessuali mentalmente malate serve solo a contribuire alla loro discriminazione.

Così molti paesi hanno già chiesto all’Oms di togliere la transessualità da questa lista. Anche il Parlamento Europeo, nel settembre 2011, ha votato una risoluzione che chiede all’Oms di smetterla di considerare la transessualità come una malattia. Ma ancora oggi la transessualità si trova in quella lista.

L’Oms sta rivedendo la classificazione. È il momento di dirlo chiaro e forte: i transessuali non sono malati. Come è successo con l’omosessualità, che è stata tolta da tale elenco nel 1990, è arrivato il momento di smettere di stigmatizzare le persone transessuali.

Questo non significa che dobbiamo essere esclusi dal sistema sanitario: le donne incinte non sono malate, ma ricevono assistenza medica. Lo stesso dovrebbe accadere con le persone transessuali.

Il 20 ottobre si celebra la Giornata Internazionale di Azione per la Depatologizzazione della Transessualità. Unisciti a me firmando questa petizione per chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità di smettere di considerare le persone transessuali, come me, dei malati mentali.

Non sono malata. Sono solo malata d’amore.

Vladimir Luxuria

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