Categorie: SocietàVita

La bella scienza per immagini

Cuori virtuali che pulsano su uno schermo, cristalli che somigliano a un’opera di Gaudí, circuiti cerebrali che ispirano computer pensanti. Sono queste alcune delle opere vincitrici dell’ultima edizione della International Science and Engineering Visualization Challenge, la competizione indetta annualmente dalla rivista Science e dalla Us National Science Foundation (Nsf) con un obiettivo: rendere la scienza comprensibile al grande pubblico, non con le parole ma con tutto ciò che rientra nell’eclettico mondo delle arti visive (qui i premiati alla scorsa edizione).

Nel 2012, decimo anniversario del contest, hanno partecipato alla competizione ben 18 nazioni per un totale di 215 progetti suddivisi in cinque categorie: fotografia, illustrazione, poster e grafici, giochi e applicazioni e video. Per arrivare in finale, i concorrenti sono passati per una rigorosa selezione che li ha portati dritti dritti nelle grinfie di una giuria composta da ricercatori, ingegneri, registi e artisti scelti da Science e dalla Nsf. Le decisioni dei giudici, ispirate dai criteri di originalità, impatto visivo ed efficacia comunicativa, hanno portato alla consegna di quattro primi premi e molte menzioni d’onore, proprio come accade in un film festival. E, come in ogni competizione che si rispetti, non è mancato il voto delle persone da casa: sul sito della Nsf sono arrivati più di tre mila voti che hanno portato all’elezione della s celta del pubblico per ogni categoria, a volte la stessa di quella della giuria (qui quelli che hanno ricevuto il maggior numero di preferenze).

Ecco allora i quattro primi premi – nessun vincitore assoluto, ma solo menzioni speciali e scelta del pubblico per la sezione giochi e applicazioni, scrivono dalla rivista – mentre per conoscere tutti i progetti premiati basta leggere lo speciale pubblicato su Science.

Nella sezione fotografia, la giuria e il pubblico si sono espressi in maniera unanime. A vincere sono stati Pupa Gilbert e Christopher Killian dell’Università del Wisconsin (Usa) con uno spettacolare ritratto dei cristalli di calcite presenti nel dente di un riccio di mare. La fotografia, scattata con un microscopio elettronico, è stata colorata con Photoshop per mettere in evidenza l’intricato gioco di incastri tra i vari cristalli realizzando “una combinazione virtuosa di chimica, biologia e arte”, come l’ha definita un giudice.

A vincere il p rimo premio per la sezione illustrazioni è stata invece un’opera dei ricercatori dell’ Ibm Research – Almaden (Usa) dal nome “Connectivity of a Cognitive Computer Based on the Macaque Brain”. L’immagine rappresenta un diagramma dei circuiti di un computer ispirato alle connessioni nervose che mettono in comunicazione alcune regioni cerebrali di un macaco.

Non a caso, il cervello animale è da anni un’ispirazione per i ricercatori che progettano di realizzare computer pensanti in cui le informazioni siano elaborate e condivise come fossero gli impulsi elettrici che viaggiano attraverso circuiti neuronali. “I vincitori hanno preso qualcosa che funziona in modo straordinariamente efficiente in natura, ovvero il circuito del cervello, e lo hanno applicato al mondo dei computer trovando un modo bellissimo ed elegante per rappresentarlo”, ha affermato un giudice.

Passiamo quindi alla sezione poster e grafici dove il premio più ambito è andato a un gruppo di ricerca della Johns Hopkins University School of Medicine (Usa). I vincitori hanno trasformato in una specie di info-grafica una delle più straordinarie invenzioni anatomiche del regno animale. Stiamo parlando dell’abilità di un gufo di ruotare la propria testa di ben 270° senza rompersi il collo, una capacità che nasce da una serie di adattamenti a carico delle arterie cervicali e cefaliche. “Nonostante in letteratura ci fosse qualche informazione frammentaria sull’argomento, questo lavoro è il primo a mostrare in modo chiaro ed esauriente l’anatomia delle arterie cervicali di un gufo”, ha commentato uno dei ricercatori che ha lavorato al progetto.

Chiudiamo con Alya Red: A Computational Heart, l’opera vincitrice della sezione video con voto unanime della giuria e del pubblico. Il filmato mette assieme illustrazioni, rendering tridimensionali e video per descrivere la scienza elettromeccanica che si nasconde dietro uno degli organi più complessi del nostro copro, il cuore. “Volevamo che la complessità generasse meraviglia”, ha spiegato uno dei vincitori, ricercatori e ingegneri del Barcelona Supercomputing Center (Spagna). L’obiettivo è stato raggiunto. “Sono rimasto letteralmente a bocca aperta. Dopo aver visto il video per la prima volta mi sono reso conto che non avrei più pensato al cuore nello stesso modo di prima”, ha dichiarato un giudice.

Nella galleria fotografica i progetti vincitori e quelli che hanno ricevuto menzioni speciali o sono stati scelti dal pubblico, insieme ad alcuni dei più votati.

Via: Wired.it

Credits immagine: Pupa U.P.A. Gilbert and Christopher E. Killian; University of Wisconsin-Madison

Nella galleria fotografica, in ordine: Ritratto dei cristalli di calcite presenti nel dente di un riccio di mare; cervello di un macaco in versione computazionale; infografica sulle abilità di torsione del gufo; la scienza elettromeccanica del cuore; velocity raptor, un gioco sulla relatività speciale; molluschi e sistemi di autodifesa; infiltrazione cerebrale; semi a raggi x e al microscopio; un’infogratica farmaceutica; il gioco entangled; estratto di un video su come informazioni non ottenibili a occhio nudo; rappresentazione inusuale del Pi greco; origami; app sull’apprendimento; video sui terremoti.

Martina Saporiti

Laureata in biologia con una tesi sui primati, oggi scrive di scienza e cura uffici stampa. Ha lavorato come free lance per diverse testate - tra cui Le scienze, Il Messaggero, La Stampa - e si occupa di comunicazione collaborando con società ed enti pubblici come l’Accademia dei Lincei.

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