Per oltre un centinaio di anni, chimici e farmacologi si sarebbero affidati a un principio errato, la legge di Overton. La formula, ideata da Ernst Overton verso la fine del XIX secolo, determina la velocità con cui una molecola attraversa la membrana cellulare, il confine che separa l’interno della cellula dal mondo esterno. Secondo questa regola, i composti che si sciolgono con più facilità nei grassi, oltrepassano la parete cellulare più rapidamente delle sostanze solubili in acqua. In realtà, è vero il contrario, come affermano, in un articolo pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), alcuni ricercatori dell’Università di Warwick.
Gli scienziati hanno verificato la legge di Overton attraverso un microscopio confocale, capace di migliorare il contrasto e costruire un immagine in tre dimensioni di ciò che viene osservato, e un ultramicroelettrodo, posizionato molto vicino alla membrana – a circa 20 micrometri (milionesimi di metro). L’elettrodo era usato per generare diversi tipi di acidi (acetico, butirrico, valerico e caproico), che si distinguono per una maggiore o minore lunghezza delle catene di carbonio presenti nella loro struttura molecolare. Più lunga è la catena, con più facilità il composto si scioglie nei grassi e quindi, seguendo la legge di Overton, più rapidamente si diffonde attraverso la membrana. I ricercatori, però, hanno verificato che avviene esattamente l’opposto: le molecole che si sciolgono più facilmente nei lipidi erano assorbite dalla cellula con più lentezza. La reale velocità di trasporto sarebbe fino a un centinaio di volte inferiore di quella prevista da Overton.
“La scoperta”, secondo Patrick Unwin, uno degli autori dello studio, “potrebbe avere importanti implicazioni per lo sviluppo e la sperimentazione di futuri farmaci”. (a.g.)
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