Categorie: Salute

La memoria delle cellule killer

Non sono solo i linfociti T e B ad avere memoria delle infezioni già subite dall’organismo. Secondo uno studio pubblicato su Nature Immunology, anche una terza categoria di cellule del sangue, le cellule killer, sono in grado di fornire una risposta immunitaria adattativa. L’organismo si difende dalle aggressioni esterne in due modi: con una risposta immunitaria naturale e con una adattativa. La prima, costituita da barriere come la pelle e le mucose, e dalle cellule killer, ha funzioni difensive contro virus, batteri, cellule infettate o neoplastiche. L’immunità adattativa è più sofisticata e si serve di linfociti di tipo B e T in grado di modificarsi dopo un’azione di difesa in modo da essere più efficaci in un’azione successiva. Contrariamente a quanto ritenuto finora, anche le cellule killer sono in grado di avere memoria. I ricercatori dell’Harvard Medical School di Boston (Massachusetts) hanno seguito un esperimento su alcuni topi privati delle cellule B e T, a cui è stata iniettata una soluzione contenente un antigene. A distanza di tempo (da cinque giorni a quattro settimane dopo) la soluzione è stata applicata anche sulle orecchie determinando l’insorgenza di un gonfiore simile a quello osservato in topi normali soggetti al trattamento. Le orecchie si sono riempite di cellule killer pronte a combattere l’antigene. I topi privi delle cellule B e T a cui era stata applicata nelle orecchie una soluzione contenente un antigene diverso non hanno invece manifestato alcuna reazione immunitaria. Gli effetti osservati hanno suggerito che nel primo gruppo di topi si era generata una risposta adattativa. I ricercatori ritengono che le cellule killer possano essere responsabili di reazioni immunitarie come le allergie e che possano fornire una risposta complementare o di riserva a quella fornita dai linfociti B e T. (gi.c.)

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