Categorie: Spazio

La Nasa prepara l’era post-shuttle

Ridurre il costo dell’ esplorazione spaziale e sostenere l’ industria privata. Si sintetizza così il futuro statunitense dei trasporti spaziali, nell’era post Space Shuttle (ormai andati in pensionecon l’ultimo lancio avvenuto a luglio 2011). Fino all’arrivo di una valida e concreta alternativa di Atlantis, Discovery, Endeavour & Co, la Russia sarà il solo paese a spedire taxi alla Stazione spaziale internazionale, per conto di Giappone, Stati Uniti ed Europa. Ma alla Nasa non stanno certo a guardare, tanto che l’agenzia spaziale statunitense ha appena fatto sapere di aver accelerato la corsa alla costruzione del successore dello shuttle, mettendo a disposizione oltre un miliardo di dollari per la realizzazione di un prototipo. 

A beneficiare dei finanziamenti sono tre aziende americane: la Sierra Nevada Corporation (cui sono andati 212.5 milioni di dollari), la Space Exploration Technologies (SpaceX, protagonista del primo aggancio di un veicolo privato alla Iss, cui vanno 440 milioni) e la Boeing (a cui arrivano 460 milioni). Nomi, in alcuni casi, di cui si era già parlato come possibili costruttori dei successori dello shuttle. Come riporta l’Huffingtonpost, a loro spetta il disegno e la progettazione di un prototipo da testare, compreso veicolo, sistema di lancio e di controllo. Tempo previsto: da qui alla fine di maggio 2014, come spiega la Nasa, così da essere pronti a rispedire un astronauta dagli Usa nei prossimi cinque anni. 

Ma il progetto di un nuovo taxi spaziale, da sfruttare anche per voli commerciali, non è solo affidato alle tre aziende. La Nasa infatti, dal canto suo, sta già pensando a come gestire i trasporti alla Stazione spaziale internazionale e l’accesso alle basse orbite terrestri, con i progetti della Orion Multi-Purpose Crew Vehicle (MPCV) e dello Space Launch System (SLS), presentato dall’agenzia lo scorso settembre.

Così, coltivando più progetti, la Nasa spera di aumentare la presenza dell’uomo nello Spazio, come ha spiegato Charles Bolden, amministratore dell’agenzia: Oggi abbiamo annunciato un altro passo critico verso il lancio dei nostri astronauti dal suolo statunitense attraverso un sistema costruito da aziende americane. Ne abbiamo selezionate tre, che ci aiuteranno a mettere fine al bisogno di ricorrere a trasporti esteri dei voli spaziali umani, creando posti altamente remunerativi in Florida e nel resto del paese”.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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