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La nuova Sars: cos’è e come si trasmette

La nuova Sars, come è stata ribattezzata l’infezione da coronavirus MERS-CoV (Middle East respiratory syndrome coronavirus) è arrivata anche in Italia. Tre i casi al momento registrati: un cittadino straniero rientrato da un viaggio in Giordania, e due persone venute a stretto contatto con lui: una bambina di un paio di anni, della famiglia, e una collega. Messi sotto controllo e in isolamento tutti i pazienti non desterebbero preoccupazioni, con la piccola in netto miglioramento e gli adulti senza disturbi preoccupanti, fanno sapere i medici delle strutture sanitarie di Firenze dove sono in cura, e dove si sono registrati i casi. Nel frattempo si aspettano gli esiti degli altri esami condotti su persone entrate in contatto con i pazienti, eseguite però in via precauzionale e per ora privi di sintomi. Ma cosa sappiamo per ora di questa nuova infezione respiratoria? Come si trasmette, e quali sono i sintomi? 

Le infezioni: dove
Il MERS-CoV è la prima volta che viene identificato nell’essere umano ed è un virus con un elevato tasso di mortalità. Gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (ancora non aggiornati con i casi italiani) parlano di cinquanta infezioni, trenta delle quali mortali. Giordania, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Francia, Germania, Tunisia, Regno Unito (e Italia) i paesi interessati dal nuovo coronavirus. Per tutti i casi europei, è stata osservata, la connessione, diretta o indiretta, con il Medio Oriente, ovvero contagi avvenuti da ultimo per stretto contatto con persone provenienti da queste zone. 

Il contagio
A proposito delle modalità di contagio, fa sapere l’Oms – sebbene finora non sia ancora stata identificata la fonte di infezione – il virus sembrerebbe diffondersi da uomo ad uomo solo per stretto contatto, quale quello tra familiari o persone con cui comunque si hanno interazioni più strette (come il caso del paziente giordano che ha trasmesso il virus alla bambina e ad una collega di lavoro). Al momento non si conosce l’esatto meccanismo di trasmissione del virus (che sia uno starnuto o il contatto) e non ci sono i presupposti per immaginare una diffusione su larga scala al di fuori di queste casistiche. 

I sintomi del virus
MERS-CoV fa parte della famiglia dei coronavirus, responsabili di infezioni di diversa natura, dai comuni raffreddori alla Sindrome acuta respiratoria severa (Sars), la polmonite atipica diffusasi nei primi anni Duemila. Le infezioni da nuovo coronavirus danno origine a febbre e colpiscono le vie respiratorie con tosse, difficoltà nella respirazione e in alcuni casi forme di polmonite. In alcuni casi, scrive l’Oms, si sono registrati anche sintomi quali diarrea e insufficienza renale.  Al momento non è chiaro poi come la malattia si presenti nelle persone con deficit immunitari e non è ancora stato sviluppato un vaccino. 

Prevenire la diffusione del virus
Pur non conoscendo le esatte modalità di trasmissione del virus le misure più adeguate per evitarne la diffusione sembrerebbero essere quelle da adottare in caso di influenza, come precisa anche il Ministero della Salute (qui le modalità di prevenzione individuale). Per prevenire malattie respiratorie è quindi raccomandabile mantenere una buona igiene delle mani, evitare contatti con persone che mostrano sintomi quali tosse e starnuti, e coprirsi bocca e naso con fazzoletti nel caso invece di persone portatrici dei sintomi. 

Via: Wired.it

Credits immagine: CDC/Dr. Fred Murphy/Wikipedia

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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  • Ritengo che sia importa l'informazione capillare per rendere consapevoli le persone. Segue una scrupolosa, attenta ed efficace prevenzione senza eccessivi ed infondati allarmismi

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