Potrebbero essere i getti di particelle cariche prodotti dai buchi neri a innescare il processo di formaizone di una nuova stella. Loha rivelato, durante un incontro della American Astronomical Society a San Diego, l’astronomo Wil van Breugel, del Lawrence Livermore National Laboratory in California. Effettuando osservazioni astronomiche nella galassia NGC 541, van Breugel ha ipotizzato che da essa sia partito, in epoche remote, un getto di gas ad alta energia, probabilmente generato da un buco nero nei suoi pressi. Osservando ciò che oggi rimane di quel getto, il ricercatore avrebbe riscontrato un’evidente presenza di idrogeno freddo. Il gas freddo, che è un ingrediente fondamentale per l’innesco delle reazioni nucleari interne ai nuclei stellari, e l’elevata energia che il getto un tempo possedeva, avrebbero contribuito al collasso gravitazionale dei gas già presenti nella zona investita, innescando così il processo di nascita di nuove stelle. Una prova di queste congetture sarebbe l’insolitamente elevato numero di corpi celesti presenti nell’arco di spazio in cui il getto si è espanso. La parte di cosmo interessata, chiamata Oggetto di Minkowski, è situata all’interno di un ammasso di galassie, cioè in una porzione ad alta densità di massa. Proprio per questo, il getto avrebbe incontrato sul suo cammino una quantità tanto elevata di materia e gas riuscendo a dar vita a molteplici inneschi nucleari e alle numerose stelle che oggi, effettivamente, vi si riscontrano. (m.zi.)
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