BARCELLONA. Colpa della genetica, ma anche del cattivo stile di vita e di errate abitudini alimentari, che al pari dei geni si tramandano all’interno della famiglia. Fatto sta che il 72 per cento dei familiari dei pazienti colpiti da malattie cardiovascolari è a rischio di sviluppare a sua volta infarto o ictus, rispetto al 55 per cento della popolazione generale. Lo dimostrano gli ultimi dati del progetto “Ferrara città della prevenzione”, discussi al congresso della Società Europea di Cardiologia in corso a Barcellona. Una iniziativa, quella ferrarese, che – come spiega Roberto Ferrari, direttore della Cardiologia della città estense – a dodici mesi dal suo avvio ha già coinvolto oltre 16mila cittadini, ma che punta a raggiungere e sensibilizzare tutti i 135 mila abitanti entro i prossimi sei anni.
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