Nella Bibbia sono citati sei volte. Da millenni vivono in Israele. Ma non hanno futuro. Come per i leoni, sterminati ai tempi delle crociate, e per i ghepardi, scomparsi da almeno quarant’anni, anche per i leopardi dei deserti della Giudea e del Negev la fine sembra prossima. La convivenza con gli uomini si è rivelata impossibile e “in una o due generazioni non ce ne sarà più nessuno”, afferma Benny Shalmon, biologo dell’Autorità israeliana per la natura e i parchi. Già adesso, del resto, la situazione è tragica. Nel deserto della Giudea sopravvive un solo esemplare maschio, chiamato Haritun. Non può procreare, perché l’ultima femmina, che poi era sua madre, è morta nel 1993. L’unica speranza sarebbe il trasferimento nel suo territorio di una compagna per l’accoppiamento. Ma tutti gli esperimenti in questo senso sono finora falliti. Nel Negev i leopardi stanno un po’ meglio. Per i pochi rimasti è stata istituita una riserva naturale. Ma la loro tranquillità è turbata da comitive di turisti sempre più numerose. Secondo Yotam Timna, uno zoologo che a questa specie ha dedicato dieci anni di studio e un libro, alcune aree dovrebbero essere completamente chiuse per proteggere gli animali. A suo parere, comunque, “le possibilità che sopravvivano sono pochissime”. Non sarà la fine della specie, perché in Arabia Saudita ce ne sono ancora parecchi esemplari (circa 200). Certo è triste sapere che questi splendidi animali scompariranno dalla Terra Santa. (v.cam.)