Categorie: Salute

L’altruismo si vede

L’altruismo per gli scienziati è ancora un rompicapo. Dove nasce la tendenza ad aiutare gli altri senza ricavarne benefici, e perché? Secondo uno studio della Duke University di Durham (Gb) apparso su Nature Neuroscience, ci sarebbe una precisa regione del cervello, nell’emisfero destro, collegata al comportamento altruistico. È questa regione, chiamata “solco temporale posteriore superiore” (pSTS) che risponde in modo più attivo nelle persone benevole verso gli altri.

I ricercatori sono arrivati a questo risultato osservando con risonanza magnetica il cervello di 45 volontari sani, sia mentre giocavano con un programma al computer in grado di simulare azioni altruistiche, sia mentre guardavano il computer giocare da solo. Le mosse automatiche sullo schermo possono trasformare il videogame in una sorta di situazione sociale immaginaria. Gli autori hanno notato maggiore attività nell’area pSTS proprio mentre i partecipanti osservavano passivi il monitor.

I ricercatori hanno anche intervistato i soggetti, chiedendo se abitualmente compivano buone azioni, come volontariato o opere di carità , Hanno così riscontrato che l’intensità della zona pSTS era strettamente correlata al livello di altruismo risultatante dalle interviste.

Sembra quindi che ci sia una corrispondenza tra simulazione e realtà nel comportamento non egoista e, in entrabi i casi, sarebbe coinvolta la stessa regione cerebrale. La scoperta, secondo i ricercatori potrebbe contribuire alla comprensione di come si sviluppa la capacità di aiutare gli altri già nei primi anni di vita. (a.l.)

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