Categorie: SaluteSocietà

L’amore davvero spezza il cuore

Lo aveva intuito già Voltaire parecchi anni fa: “L’amore è di tutte le passioni la più forte”, diceva il filosofo francese, “perché attacca contemporaneamente la testa, il cuore e il corpo”. Specialmente il secondo, aggiungono oggi gli scienziati della University of Pittsburgh, che hanno appena pubblicato uno studio che mette in correlazione status sentimentali infelici – in particolar modo durante il matrimonio o la convivenza – con ispessimento della carotide e insorgenza di malattie cardiache. “Sono sempre di più le evidenze”, racconta Thomas Carnarck, uno degli autori del lavoro, pubblicato sulla rivista Psychosomatic Medicine, “che suggeriscono che la qualità delle relazioni sentimentali è collegata allo stato di salute, e soprattutto a problemi cardiaci”.

Lo studio ha coinvolto 281 persone sane, lavoratrici, di mezza età, sposate o conviventi con il proprio partner. Le loro interazioni sono state monitorate ogni ora per quattro giorni, tramite un questionario in cui i soggetti valutavano il rapporto con il partner. Contemporaneamente, gli scienziati ne hanno misurato lo spessore dell’arteria carotide, scoprendo così che le persone che riportavano interazioni più negative avevano la carotide più spessa. In particolare, i soggetti che vivevano storie infelici hanno un rischio maggiore dell’8% di soffrire di attacchi di cuore o ictus. Secondo gli autori dello studio, tale associazione non può essere imputata ad altri fattori comportamentali o di rischio biologico ed è indipendente dalla frequenza delle interazioni coniugali, da altre interazioni non coniugali e da fattori di personalità. I risultati sono coerenti tra gruppi di età, sesso, etnia e livello di educazione.

Naturalmente, lo studio suggerisce – almeno per ora – solo una possibile correlazione, e non un nesso di causalità (anche perché un monitoraggio di quattro giorni è decisamente troppo breve): “In ogni caso”, commenta Nataria Joseph, altra autrice dell’articolo, “la nostra scoperta è una prova ulteriore del fatto che il matrimonio e le relazioni sentimentali serie giocano un ruolo significativo nella salute dell’individuo. I processi biologici, psicologici e sociali interagiscono tra loro per determinare lo stato di salute globale. E i medici dovrebbero tenerne conto”.

Via: Wired.it

Credits immagine: Brandon Christopher Warren/Flickr

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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