Le proposte del Parlamento per l’Agenda digitale

Diritto d’autore, open data e banda larga: l’Agenda digitale per l’Italia ha preso forma nella testa di migliaia di persone, ma per il governo sembra assai complicato portare l’innovazione nel paese. Per giovedì è previsto il primo incontro della cabina di regia presieduta dai cinque ministri che dovranno tracciare le linee guida lungo cui costruire il futuro delle istituzioni. Come ha spiegato Wired.it, le priorità sono tante ma i mezzi per metterle in atto sembrano pochi.

Eppure, dalla Rete arrivano già i primi suggerimenti concreti. Si tratta degli emendamenti al decreto liberalizzazioni presentati oggi dal gruppo di associazioni coordinate da Agorà Digitale durante una conferenza stampa al Senato. Nonostante l’aula fosse in pieno digital divide, su Twitter sono arrivate le prime informazioni con l’hashtag #liberalizziamoilfuturo. Ecco un riassunto delle 15 proposte in materia di innovazione. 

Open Gov 
Uno degli emendamenti più significativi introduce l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni (Pa) di mettere a disposizione i propri dati in totale trasparenza. Solo in questo modo, suggeriscono le associazioni, gli open data potranno essere utilizzati liberamente da tutti i cittadini. Come ha dimostrato l’esperienza di Openpolis, l’accesso ai dati che riguardano i rappresentanti dello Stato può aiutare la democrazia. Allo stesso modo, alle Pa verrà chiesto di valutare l’utilizzo di open software per l’aggiornamento dei propri servizi informatici. 

Abolire il monopolio 
Altri emendamenti riguardano la possibilità di condurre class action più efficaci contro i monopoli. Ed è proprio in questo settore che si vanno a concentrare altre proposte chiave mirate all’abolizione del bollino Siae e al suo monopolio sull’intermediazione dei diritti d’autore. Uno degli altri pilastri affrontati dalle associazioni è quello dell’asta sulle frequenze Tv. Oltre a definire un’assegnazione chiara del bando di gara, l’emendamento chiede che un terzo delle frequenze vengano rese disponibili per abbattere il digital divide

Distribuzione digitale 
Un buon numero di emendamenti si focalizza invece sulla liberalizzazione dell’eCommerce e dei beni digitali. Il testo presentato dalle associazioni prevede l’obbligo di istituire per tutte le opere pubblicate delle licenze di sfruttamento online. Inoltre, è stato proposto l’abbattimento delle finestre di distribuzione che frenano la diffusione legale di film e musica in formato digitale. Come ultimo, è stato chiesto di agevolare l’iva sugli eBook uniformandola con quella dei libri cartacei e di ristabilire la possibilità di praticare sconti oltre il 15% sul prezzo dei testi. 

Aiuto ai provider 
Un altro emendamento riguarda l’autorizzazione generale per l’installazione e fornitura di reti pubbliche di comunicazioni. Secondo le associazioni, i costi attuali previsti per l’avvio di una attività di Internet service provider (Isp) sono troppo elevati per le piccole realtà imprenditoriali. Il nuovo testo prevede dei pagamenti ridotti su base scaglionata per le aziende con meno di 50mila utenti. 

via wired.it

Lorenzo Mannella

Si occupa di scienza, internet e innovazione. Laureato in Biotecnologie presso l'Università di Pisa, ha frequentato il master SGP in comunicazione scientifica presso Sapienza Università di Roma. Collabora con Galileo dal 2011. Scrive per Wired, Sapere e L'Espresso.

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