Un gruppo di ricercatori dell’Oregon Health Sciences University di Portland è riuscito a dividere in quattro un embrione di scimmia dando vita ad altrettanti nuovi embrioni. Gli scienziati americani intendono usare questa tecnica (nota come embryo splitting) per creare tessuti geneticamente identici e produrre organi che possano essere trapiantati senza problemi di rigetto. Dell’embrione fatto in quattro, una parte ha dato vita a una piccola scimmia che i ricercatori hanno battezzato Tetra. Gli altri tre embrioni sono stati utilizzati per estrarre le cellule staminali, quelle che danno origine ai diversi organi degli esseri viventi. Se riusciranno in questa impresa gli scienziati americani potranno produrre in laboratorio “pezzi di ricambio” con un patrimonio genetico identico a quello della piccola Tetra. Il passo successivo consisterà nel sottoporre Tetra a trapianti d’organo e nello studiare le reazione del suo organismo. La creazione di organi a partire da cellule staminali risolverebbe molti dei problemi legati alla carenza di donatori. E il fatto che l’équipe guidata da Gerald Schatten abbia ottenuto buoni risultati con le scimmie, molto simili agli esseri umani per complessità e anatomia, lascia ben sperare sul futuro dei trapianti. Tuttavia le polemiche non si sono fatte attendere. Il “Comitato dei medici per la medicina responsabile” ha protestato contro la tecnica dell’embryo splitting, sostenendo che questi esperimenti sottopongono le scimmie a inutili sofferenze. “La ricerca medica – ha replicato Schatten – ha bisogno di animali sani e identici dal punto di vista genetico perché le terapie possano essere perfezionate prima di essere sperimentate sugli esseri umani ”. (r.p.)
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