Europeana, così si chiama la prima biblioteca digitale europea che oggi apre i battenti sul Web. Nata da un progetto finanziato nell’ambito del programma eContentplus, la biblioteca renderà accessibili on line da subito oltre due milioni di fonti, tra film, collezioni d’arte, libri, manoscritti, video, musiche, copie di giornali, provenienti dal patrimonio culturale dei diversi stati membri dell’Unione.
“Questo progetto consente di dare visibilità ai tesori sepolti tra gli scaffali delle nostre biblioteche, nei musei e negli archivi e di avere a disposizione testi fino ad oggi disseminati in tutta Europa”, ha dichiarato Viviane Reding, commissario Ue responsabile dell’iniziativa.
Con un budget annuale pari a circa 2,5 milioni di euro (anche se Bruxelles spera in sponsorizzazioni private) e quattordici operatori, il portale conterà entro il 2010 circa dieci milioni di opere digitalizzate. Il prototipo consente l’accesso nelle tre principali lingue, inglese, tedesco e francese, ma a regime, sarà consultabile in 21 idiomi.
Il processo di digitalizzazione è massiccio e, unito alle problematiche connesse al copyright, è anche il più critico: solo l’1 per cento dei testi conservati nelle varie biblioteche d’Europa, infatti, è attualmente disponibile in versione elettronica. L’entità del processo ha già fatto naufragare altre imprese, come quella di Microsoft che ha rinunciato al suo progetto di biblioteca on line (lanciato nel 2006) dopo aver digitalizzato 750 mila documenti. Altra iniziativa simile a Europeana, anche se non europea, è quella di Google Book Search, centro risorse realizzato dal noto motore di ricerca, attivo dalla fine del 2004. Che oggi contiene circa 7 mila fonti. (e.r.)
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