Le “fabbriche” della polvere cosmica primordiale, l’insieme di gas e particelle di materia presente nello Spazio, sarebbero state le stelle di carbonio.
Mag 29, una stella nella Galassia nana dello Scultore, lontana 280mila anni luce dalla Terra e simile alle stelle dell’Universo neonato, sta infatti producendo polvere interstellare. Lo riportano, su Science, i ricercatori della Cornell University (Usa), il cui studio sembra chiarire finalmente uno dei paradossi dell’astronomia sull’origine di questa materia.
È noto che la polvere è prodotta dalle stelle dopo la loro morte, ma è tuttora aperto il dibattito su come si sia formata all’interno delle galassie nascenti, subito dopo il Big Bang. Un’ipotesi vuole le supernove come principali produttrici di particelle e gas dell’Universo primordiale, ma è stato calcolato che queste “consumano” la stessa quantità di materia che producono, e non potrebbero quindi aver lasciato nello spazio quantitativi apprezzabili di polvere. L’osservazione di polvere interstellare intorno alla stella di carbonio Mag 29 – effettuata grazie allo spettrografo a infrarossi del telescopio spaziale Spitzer della Nasa – sembra ora aver chiarito il mistero.
“Studiare stelle quali Mag 29 è un come avere a disposizione una macchina del tempo per capire come si presentasse lo Spazio miliardi di anni fa”, afferma Greg Sloan, coordinatore dello studio. La Galassia nana dello Scultore, infatti, ha una composizione chimica molto simile a quella delle galassie più antiche che si osservano ai margini dell’Universo. Proprio come queste ultime, infatti, il sistema è composto da una piccola percentuale di carbonio ed elementi pesanti, pari solo al 4 per cento di quanto misurato, per esempio, nella Via Lattea. (s.s.)
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