Categorie: Salute

Mai come me

Clonare significa ottenere due o più organismi con un corredo genetico identico a partire da un unico individuo “donatore”. Ma come si clona un animale?

Il nucleo di ogni cellula dei tessuti di un individuo contiene il suo patrimonio genetico completo e quindi tutte le informazioni per riprodurre un organismo. Ma solo da un ovulo si può sviluppare un embrione. E’ necessario, quindi, sostituire il nucleo della cellula estratta dal tessuto a quello dell’ovulo, che verrà poi “attivato” simulando il contatto con uno spermatozoo. A quel punto inizierà il processo di sviluppo dell’embrione che sarà poi reimpiantato nell’utero per portare a termine la gravidanza. L’individuo che nascerà avrà lo stesso corredo genetico di quello a cui è stato prelevato il nucleo cellulare.

I primi esperimenti sulla clonazione sono stati condotti usando cellule embrionali, che hanno la capacità di generare un individuo completo. Invece, i primi test che hanno utilizzatoi nuclei di cellule adulte sono stati effettuati sulle rane. Ma gli embrioni così ottenuti non hanno mai raggiunto lo stadio adulto.

E’ possibile clonare un essere umano?
La nascita di Dolly ha dimostrato che è possibile clonare organismi complessi come i mammiferi. Un procedimento analogo si può applicare anche alla nostra specie? Insomma, è possibile clonare un essere umano? Secondo gli esperti, da un punto di vista strettamente tecnico, la procedura usata nel caso della pecora potrebbe funzionare anche per la nostra specie, visto che non siamo poi così dissimili dal punto di vista biologico. Nel caso della pecora, il problema principale è stato quello di “sincronizzare” le fasi del nucleo impiantato e quelle della cellula ospite in modo che continuassero a svilupparsi assieme. Per questo bisogna conoscere con precisione non solo le funzioni del Dna ma soprattutto i ritmi del ciclo cellulare e nucleare. E’ ovvio però che la clonazione di un uomo o di una donna non pone tanto problemi di tipo tecnico, quanto enormi questioni di tipo etico e morale.

La pecora Dolly
L’esperimento più famoso in cui si è ottenuto un individuo sano e vitale a partire dalla cellula di un esemplare adulto è la nascita della pecora Dolly. L’agnellino nato nel 1996 per mano dei ricercatori del Roslin Institute di Edinburgo, guidati da Ian Wilmut, è stato generato partendo dal nucleo di una cellula mammaria prelevata da una pecora adulta. La nascita di Dolly è stata salutata da molti come un grande successo. Ma a tre anni da quell’esperimento, cominciano a sorgere i primi dubbi. In particolare, oggi gli stessi autori ammettono che le analisi condotte sul patrimonio genetico della pecora – clonata da un animale di sei anni di età – fanno supporre che Dolly sia nata già “vecchia”.

L’irripetibilità di un essere
A determinare l’individuo che nascerà non concorrono solo i geni presenti sui cromosomi. Hanno un ruolo fondamentale la cellula uovo ospitante e le condizioni dello sviluppo embrionale nella “nuova madre”. Senza dimenticare che la stessa cellula da cui si preleva il corredo genetico è frutto di migliaia di divisioni, durante le quali si accumulano mutazioni che potrebbero averne modificato il Dna. L’individuo che nascerà non è quindi mai un clone perfettamente identico. L’ambiente e le condizioni di vita che incontrerà in seguito contribuiranno a diversificarlo ulteriormente.

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