I maiali parlano: a ogni grugnito il suo significato

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(Foto: Stefanie Poepken on Unsplash)

Grunt! C’è un mondo di emozioni in un grugnito. Lungi dall’essere monotoni e stereotipati, i versi dei maiali possono esprimere gioia, eccitazione, paura, stress e molti altri stati emotivi. Lo afferma uno studio pubblicato su Scientific Reports, che per la prima volta ha tradotto i grugniti dei suini nelle emozioni che provano, per poterne monitorare il benessere animale.

Grugniti di benessere e di stress

La consapevolezza che gli animali provano emozioni ha portato a un’attenzione sempre maggiore per il benessere animale negli ultimi anni, sebbene sempre migliorabile. Ma come si fa a capire se un animale sta bene, oltre che dal punto di vista fisico, anche a livello emotivo? Forse, hanno azzardato i ricercatori, un buon modo potrebbe essere di considerare i tipi di suoni emessi: realisticamente, i versi di un animale felice dovrebbero essere diversi da quelli di uno spaventato o triste.

È partito proprio da questo presupposto il team di ricerca internazionale, di cui fa parte anche l’Università di Milano, per classificare la gamma di versi che i maiali emettono nel corso della loro vita. Il repertorio di suoni emessi, sostengono, è vasto, ma può essere ricondotto a due grandi categorie. I versi ad alta frequenza – quelli più striduli per capirci – sono associati a situazioni negative, mentre quelli a bassa frequenza – che i ricercatori chiamano propriamente grunt – sono molto più comuni nei contesti positivi o neutri. E c’è di più: i grugniti felici sono più brevi e hanno meno variazioni di volume rispetto a quelli che segnalano emozioni negative, come la paura o lo stress.

Un algoritmo per tradurre i versi in emozioni

Per tradurre i suoni emessi dai maiali in emozioni, gli scienziati hanno registrato circa 7500 versi, prodotti da 411 maiali in una ventina di situazioni diverse. Quelle associate a emozioni positive riguardano per esempio l’allattamento, il ricongiungimento con i famigliari, la possibilità di razzolare liberi. I contesti legati a emozioni negative sono invece, tra gli altri, la castrazione, l’isolamento, la costrizione fisica e i combattimenti. A partire dall’enorme mole di dati raccolti, i ricercatori hanno sviluppato un algoritmo capace di tradurre i suoni emessi dagli animali nelle emozioni che stanno provando. E l’algoritmo funziona decisamente bene: riesce infatti a riconoscere il 92% dei versi emessi dai maiali, traducendoli nell’emozione corretta.

“Abbiamo istruito l’algoritmo a decodificare i grugniti dei maiali. Adesso c’è bisogno di qualcuno che trasformi l’algoritmo in una app a disposizione degli allevatori per monitorare il benessere degli animali”, conclude Elodie Briefer dell’Università di Copenhagen, primo nome dello studio.

Una app, insomma, che funzioni un po’ come l’anello di Re Salomone, che dava al leggendario monarca la capacità di comprendere il linguaggio degli animali. Con un tocco in più: la capacità di coglierne anche tutte le sfumature emotive, per capire come sta l’animale.

Riferimenti: Nature Scientific Reports, University of Copenhagen

Credits immagini: Stefanie Poepken on Unsplash