Sempre più malati statunitensi fondano e partecipano a gruppi di autoaiuto on-line. E’ quanto emerge da uno studio dell’Università del Texas che ha esaminato i gruppi di discussione in Internet di venti diverse malattie nelle città di New York, Chicago, Los Angeles e Dallas. Le chiacchierate virtuali più “affollate” sono quelle dei malati di Aids, cancro e anoressia che si vergognano dei loro mali, stigmatizzati dal resto della società. Tuttavia, il primato delle discussioni on-line spetta agli ammalati di fatica cronica, sindrome riconosciuta soltanto nel 1988. Gli alcolisti, invece, primo gruppo di “auto-aiuto” dal vivo, sono solo noni on-line. “I forti bevitori trovano l’aiuto virtuale, misera cosa rispetto all’assistenza che gli garantisce l’Associazione degli Alcolisti Anonimi”, spiegano i ricercatori. La Rete è punto di “incontro” e dà animo anche agli ammalati di sclerosi multipla, risparmiando loro la fatica e le difficoltà degli incontri ravvicinati. Secondo gli studiosi, i gruppi in Internet hanno impressionanti potenzialità terapeutiche. Nelle discussioni virtuali, infatti, i malati soddisfano il bisogno di essere ascoltati anche sulle implicazioni psicologiche dei loro mali, generalmente non prese in considerazione dalle terapie mediche standard. (v.p.)
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