UN TEMPO a due velocità, quello di chi vive con una malattia cronica o una malattia rara. Un tempo lungo, fatto di attese, di ritardi nelle visite, nelle diagnosi, nei controlli; ma anche ristretto, nelle ore, nei minuti a volte, concessi ai colloqui con gli specialisti, all’assistenza e alla riabilitazione. Tempo che, in entrambi i casi, pesa sul decorso delle malattie, sull’aderenza alle terapie e sulla salute del paziente. Ma anche sulle tasche del malato, in alcuni casi costretto ad accelerare o frenare rivolgendosi a strutture private per far fronte ai propri bisogni. È questa la fotografia che emerge dal XV Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità “In cronica attesa”, presentato oggi a Roma dal Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva, condotto a partire dai dati raccolti da 46 associazioni per patologie croniche e rare a pochi mesi dall’approvazione del Piano Nazionale Cronicità.
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