Un’equipe di scienziati dell’Università di Madison (Wisconsin) ha individuato un metodo per ricombinare i segmenti del Dna umano, agendo sulle cellule staminali embrionali. Manipolando le sezioni del genoma umano, questa tecnica, nota come ‘ricombinazione omologa’, apre delle prospettive promettenti nello studio dei geni e delle patologie correlate. La ricombinazione omologa legata alle cellule staminali embrionali sarà utile soprattutto nel campo dei trapianti e delle terapie genetiche. Fino ad oggi queste manipolazioni erano state sperimentate sui topi per studiare i disturbi genetici. Tuttavia, le differenze tra il genoma delle cavie e degli esseri umani non hanno permesso di esplorare questo campo a trecentosessanta gradi. Estendere questa tecnica alle staminali embrionali dell’uomo significa poter simulare qualsiasi patologia genetica in laboratorio. (s.ca.)
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