Maschi, giovani e ipertesi

Che i problemi di pressione alta colpiscano più frequentemente gli uomini delle donne è cosa nota. Che anche tra gli adolescenti siano i maschi a mostrare una maggior predisposizione all’ipertensione lo dimostra un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori del McGill University Health Center di Montreal, guidato da Kaberi Dasgupta. Il gruppo di ricerca fa parte di Genesis, un network di ricercatori canadesi che studia le differenze di genere nelle malattie cardiovascolari.

Dai risultati della ricerca, che ha preso in esame circa 1300 adolescenti canadesi dei due sessi, emerge chiaramente che il rischio di aumento di pressione sistolica (il più elevato dei due valori che definiscono la pressione sanguigna) cresce del 19 per cento all’anno negli adolescenti maschi, mentre rimane stabile nelle ragazze. I soggetti sono stati monitorati per cinque anni, a partire dal 1999: se all’inizio dello studio la percentuale di maschi e femmine con una pressione sanguigna normale era identica, all’età di 17 anni più dei due terzi dei soggetti che mostravano elevata pressione sanguigna erano di sesso maschile.

I dati parlano chiaro, meno comprensibili, invece, risultano le ragioni di questo fenomeno, anche se gli scienziati lo imputano agli ormoni e all’inizio della pubertà. Gli autori dello studio, in un articolo pubblicato nei giorni scorsi su Circulation, la rivista dell’ American Heart Association, puntano il dito anche contro lo stile di vita sedentario degli adolescenti. Le lunghe ore trascorse davanti al computer e alla televisione aumenterebbero il rischio di obesità e di ipertensione nei giovani di entrambi i sessi. Con quali rischi? Problemi di ipertensione in età precoce potrebbero predisporre i giovani all’insorgenza di malattie cardiovascolari in età adulta. (s.p.)

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