Nuove speranze per la lotta al cancro. Il Centro di ricerche oncologiche dell’Università Cattolica di Roma ha individuato un meccanismo blocca-metastasi legato a una particolare molecola chiamata distroglicano. La sua mancanza nelle cellule tumorali fa sì che queste possano impazzire e proliferare. La scoperta, che sta per essere pubblicata sul Journal of Cellular Phisiology, apre la strada allo sviluppo di nuove terapie basate sul ripristino dell’attività della proteina. “Il distrogliacano”, ha spiegato Alessandro Sgambato, ricercatore oncologo dell’équipe di Achille Cittadini che ha guidato la ricerca, “è localizzata sulla membrana cellulare e ha un ruolo fondamentale perché ancora la cellula alle membrane sottostanti, mantenendola stabile e nella sua posizione naturale”. La sua diminuita attività, quindi, favorisce la mobilità della cellula, che diventa libera di migrare e invadere i tessuti circostanti. Nelle cellule tumorali è stata dimostrata una ridotta espressione della molecola, tanto più marcata quanto più è avanzato il tumore. La sperimentazione della Cattolica è stata eseguita su 40 topi, a 20 dei quali sono state iniettate cellule tumorali normali, mentre all’altra metà cellule tumorali nella quali era stato riattivato in laboratorio il distroglicano. Mentre nel primo gruppo, tutti i topolini hanno sviluppato gravi forme di cancro, nel secondo gruppo si è verificato nel 20 per cento dei casi e si trattava di tumori più piccoli meno aggressivi e senza metastasi. Sulla base di questi dati, secondo Sgambato, “il distroglicano è un ottimo bersaglio molecolare per lo sviluppo di nuove terapie antineoplastiche che mirino a ripristinare i segnali che dipendono da questa molecola”. (da.c.)
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