Salute

È morto Umberto Veronesi

Umberto Veronesi è morto oggi, a 91 anni, nella sua casa di Milano. “Quella della donna è una grandezza istintiva e completa, una grandezza genetica perché basata su una combinazione di Dna e caratteristiche mentali che porta a una migliore capacità di adattamento”. Con queste parole lo scienziato, in più occasioni, sosteneva la superiorità morale e intellettuale della donna rispetto agli uomini, descrivendole come più resistenti al dolore e alla fatica, meno aggressive, più decise, più votate all’armonia, alla pace e al progresso civile. Ed è forse anche per questo che Veronesi, oltre che un grande medico e politico italiano, è stato prima di tutto un forte attivista nella ricerca sul tumore al seno, prima causa di morte per tumore nella popolazione femminile.

Pioniere della chirurgia conservativa, è stato il primo, negli anni Settanta, a sperimentare la quadrantectomia, ovvero l’asportazione di un quadrante del seno. Dimostrando che l’efficacia di questa tecnica era uguale a quella della mastectomia, ma con un impatto estetico e soprattutto psicologico e sessuale di gran lunga inferiore.

Nato nel 1925 vicino Milano e cresciuto da una famiglia cattolica, dopo essere stato bocciato due volte al liceo, nel corso della vita è stato autore di quasi 800 pubblicazioni, ricevendo ben tredici lauree honoris causa, nazionali e internazionali, in Medicina, Biotecnologie Mediche, Fisica, Scienze Agrarie e Scienze Pedagogiche.

Dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Milano nell’anno accademico 50/51, ha deciso di dedicarsi allo studio e alla cura dei tumori, per cui, nel 1982, fondò la Scuola europea di oncologia. Dopo pochi anni, nel 1991, fu la volta dell’Istituto europeo di oncologia (IEO), di cui è stato direttore scientifico una prima volta (1994/2000) e successivamente dal 2001 al 2014, proponendo così un modello rivoluzionario nel trattamento dei tumori, per l’importanza data alla prevenzione, al ruolo centrale del paziente e all’integrazione tra la ricerca di laboratorio e quella clinica. Nel 2003 istituì la Fondazione Umberto Veronesi, con la finalità di promuovere il progresso scientifico attraverso due aree operative: la ricerca e la divulgazione scientifica.

Per quanto riguarda la sua vita politica è stato da sempre vicino al Partito Socialista Italiano, e il 25 aprile del 2000 fu eletto Ministro della Sanità, battendosi in particolare per la legge antifumo. Nel 2008 venne eletto Senatore del Parlamento Italiano, incarico a cui rinuncerà due anni dopo per il posto di presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare italiana. Oltre a essere stato un grande sostenitore del consenso informato, del testamento biologico e dell’eutanasia, Veronesi si è detto da sempre favorevole sia al matrimonio egualitario sia all’adozione da parte di coppie dello stesso sesso, sostenendo la totale uguaglianza tra coppie eterosessuali e coppie omosessuali, sostenendo inoltre che l’amore omosessuale è quello più puro, in quanto non finalizzato alla sola procreazione.

Autore di molti libri, ne ricordiamo qui qualcuno: “Una carezza per guarire. La nuova medicina tra scienza e coscienza” (2005), “Il diritto di morire. La libertà del laico di fronte alla sofferenza” (2005), “Essere laico” (2007), “L’ombra e la luce. La mia lotta contro il male” (2008), “Dell’amore e del dolore delle donne” (2010), “Scienza e pace” (2011), “Verso la scelta vegetariana. Il tumore si previene anche a tavola” (2011), “Il primo giorno senza cancro” (2012), “Il mio mondo è donna” (2015).

 

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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