Spazio

New Horizons da record: sorvolato l'oggetto più lontano di sempre

New Horizons ce l’ha fatta: la sonda della Nasa è riuscita a raggiungere Mu69 2014 (conosciuto come Ultima Thule), un piccolo corpo celeste della fascia di Kuiper che dista 6,4 miliardi di chilometri dalla Terra, compiendo così per la prima volta il fly-by più lontano nella storia dell’esplorazione spaziale. Esattamente lo scorso 1° gennaio 2019 alle 6:33 ora italiana, infatti, la New Horizons è passata a 3.500 chilometri di distanza da Ultima Thule, cominciando così a osservare il corpo celeste e scattando le prime immagini con i suoi potentissimi obiettivi.

Ultima Thule

Come vi avevamo raccontato, Ultima Thule è stato scoperto dal telescopio spaziale Hubble nel giugno del 2014. Tuttavia, data la distanza (circa 1,6 miliardi di chilometri oltre Plutone), le dimensioni e la scarsa luminosità di questo corpo celeste, oggi sappiamo solamente che ha un diametro stimato tra i 30 e i 55 chilometri e che si trova a circa 43-44 Ua dal Sole. Dato che finora gli scienziati non hanno mai studiato così da vicino un oggetto della fascia di Kuiper come questo, la comunità scientifica ipotizza che la nuova missione di New Horizons su Ultima Thule potrebbe riservare molte sorprese e nuove intuizioni nella storia della formazione del Sistema solare. Per ora, alcuni scienziati hanno ipotizzato che il corpo celeste possa essere avvolto da una nuvola di polvere oppure che sia circondato da più lune. Ipotesi, che potranno essere confermate solamente quando New Horizons invierà i primi dati.

L’arrivo di New Horizons

Per ora, la sonda ha comunicato con la Terra tramite un messaggio radio ricevuto dalle antenne della Nasa a Madrid, in Spagna, mentre le prime immagini ad alta risoluzione, scattate dalla potente telecamera Lorri a bordo della New Horizons, dovrebbero arrivare già dalle prossime settimane. Il corpo celeste, ipotizzano i ricercatori della Nasa, potrebbe avere una forma molto simile a quella di un birillo, oppure, che Ultima Thule potrebbe essere composta da due corpi celesti in orbita tra loro.

“Abbiamo segnato un record”, ha commentato Alan Stern, principal investigator della missione spaziale New Horizons. “Un veicolo spaziale non ha mai esplorato prima di oggi qualcosa così distante da noi”, ha continuato l’esperto sottolineando che “siamo un miliardo di miglia più lontani di Plutone”. Ultima Thule, ha riferito Stern sul New York Times, “è 17.000 volte più lontano rispetto al grande passo della missione lunare di Apollo”.

Via: Wired.it

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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