“L’ebola è arrivata in Italia, con tre casi segnalati a Lampedusa. Paura per epidemia globale”. La notizia, apparsa con tanto di foto di accompagnamento di un immigrato segnato dalle piaghe, era rimbalzata su Facebook creando il panico tra i lettori. In poche ore aveva raggiunto le 27 mila condivisioni. Ma si trattava solo di una bufala, presto smascherata dalle indagini della polizia postale.
A lanciare il falso allarme è stato un torinese di 44 anni, artigiano, simpatizzante di estrema destra e xenofobo, subito rintracciato e denunciato dalla polizia postale per la diffusione della foto e del messaggio, ormai rimossi da Facebook.
Che l’ebola sia sbarcata in Europa è però vero. Un missionario spagnolo di 75 anni sé infatti stato rimpatriato dopo aver contratto il virus in Liberia. La Spagna ha infatti inviato un aereo militare con team medico a bordo per riportare a casa il missionario Miguel Pajares.
Nel frattempo, dopo la somministrazione del siero sperimentale ai due statunitensi colpiti dal virus, anche l’Oms sta considerando l’idea di impiegare farmaci ancora in fase di studio per il trattamento della popolazione africana colpita da ebola, dove i morti sfiorano ormai il migliaio. La prossima settimana infatti l’Oms convocherà un team di esperti per valutare, dal punto di vista medico ed etico, se in via del tutto eccezionale e date le insolite circostanze, sia possibile immaginare di estendere in Africa l’uso di trattamenti sperimentali e chi ne debba beneficiare.
Via: Wired.it
Credits immagine: European Commission DG ECHO/Flickr
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