Categorie: Spazio

Oggi il risveglio di Rosetta

L’attesa è finita: Rosetta sta per svegliarsi dal suo lungo sonno, durato più di due anni. La sonda lanciata dall’Esa il 2 marzo 2004 riprenderà automaticamente le attività oggi 20 gennaio, e se tutto andrà come sperato, ad aprile inizierà le operazioni di check up degli strumenti di bordo, continuando a viaggiare sulla rotta che ad agosto dovrebbe portarla in contatto con la cometa 67 P/ Churyumov-Gerasimenko. Scopo della missione: raccogliere informazioni che aiuteranno a decifrare i segreti delle comete, per gettare luce sui misteri che ancora avvolgono la nascita del nostro Sistema solare.

Negli ultimi 10 anni la sonda è stata impegnata in una lunghissima rincorsa: ci sono voluti infatti quasi sette miliardi di chilometri, quattro giri del sistema solare interno, e un orbita attentamente studiata per sfruttare l’accellerazione fornita dai campi gravitazionali dei pianeti incontrati sul percorso (il cosiddetto effetto fionda gravitazionale), per eguagliare i 135.000 chilometri orari a cui viaggia il suo obbiettivo. Per compiere una missione così lunga, e così lontano da casa, negli ultimi due anni mezzo la sonda è dovuta entrare in ibernazione, tenendo da parte le sue riserve di energia per la parte finale del suo avvicinamento alla cometa.

Dopo un’attesa così lunga però, l’impresa sta per dare i suoi frutti. Se tutto andrà come sperato, a marzo inizieranno le operazioni di avvicinamento alla cometa, e le prime osservazioni a distanza. A novembre infine le cose si faranno serie: il lander Philae si separerà dalla sonda madre, per posarsi sulla cometa ed eseguire le analisi in-situ. Ad aiutarlo nelle operazioni ci sarà una tecnologia completamente made in Italy: l’Sd2, o Sample Drill&Distribution, un apparecchio miniaturizzato, che condensa in appena 4Kg di peso tecnologie ad altissime prestazioni, in grado di resistere alle condizioni ambientali proibitive in cui dovrà operare il lander per raccogliere campioni del nucleo della cometa.

I reperti prelevati verranno quindi studiati a bordo della sonda madre, e anche qui sarà fondamentale il contributo degli strumenti italiani: Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator), che ha il compito di analizzare le polveri presenti sulla cometa; Virtis (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer), incaricato di ricostruire la mappa spettrale del nucleo; Osiris/Wac (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System), strumento con cui Rosetta raccoglierà le immagini necessarie a decidere il punto più adatto allo sbarco del lander.

Finita la raccolta e l’analisi dei campioni, la sonda e la cometa continueranno il loro viaggio insieme, su una rotta che raggiungerà il perielio (il punto di massima vicinanza con il Sole) nell’agosto del 2015, per poi allontanarsi progressivamente dalla stella. La missione si concluderà ufficialmente nel dicembre del 2015, quando si interromperanno definitivamente le comunicazioni tra Rosetta e la Terra.

Credits immagine: ESA–C. Carreau/ATG medialab

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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