Ogm, in arrivo 17 nuovi prodotti in Europa

In Europa stanno per arrivare 17 nuovi prodotti geneticamente modificati (Gm). L’ok all’autorizzazione per l’importazione nel Vecchio continente è atteso entro per la fine di maggio. L’annuncio ufficiale invece potrebbe essere dato già nelle prossime settimane, quando la Commissione europea si riunirà per rivedere le regole per l‘importazione di prodotti Gm. A rivelarlo è il Guardian, rifacendosi a informazioni ottenute da fonti vicine alla questione.

Si tratta di un provvedimento che è destinato a far discutere, anzi che ha già fatto discutere. In prima fila in queste discussioni si trova Greenpeace, che vede nelle trattative per il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip), il trattato di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti, la spinta alle prossime autorizzazioni (trattato che lo stesso Greenpeace chiede di bloccare). “Con le trattative commerciali in corso, è cresciuta la pressione da parte del settore biotech e il governo degli Stati Uniti sta lavorando per aprire il mercato comunitario alle importazioni di prodotti geneticamente modificati e per accelerare le procedure di autorizzazione”, ha spiegato al Guardian Marco Contiero, direttore agricolo di Greenpeace: “L’eventuale autorizzazione di 17 colture Gm da parte della Commissione [58 quelle importate già dall’estero, per lo più mais, cotone, barbabietole e soia, nda] nei prossimi giorni è probabilmente un risultato di questa pressione”.

Le nuove regole sull’importazione in discussione e sbirciate dalGuardian sembrerebbero riprendere quanto già stabilito ad inizio anno per le coltivazioni Gm, quando il Parlamento europeo aveva stabilito che ogni paese dell’Ue potesse decidere se accettare o meno coltivazioni geneticamente modificate sul proprio territorio. L’eventuale rifiuto da parte del paese però non sarà riconosciuto nel caso in cui vengano avanzate come giustificazioni motivi di salute e ambientale dopo che l’Efsa (European Food Safety Agency) abbia già ritenuto il prodotto sicuro. Questo perché, continua il Guardian, le opposizioni mosse contro gli Gm da parte di alcuni stati membri spesso non sono basati su questioni di carattere scientifico (e lo sappiamo).

Ma secondo le industrie del biotech esiste comunque la possibilità che i paesi trovino espedienti per rifiutare i prodotti Gm (per esempio appellandosi alla presenza di tracce residue di prodotti non autorizzati nei container). C’è poi anche chi giudica le supposte norme contro il principio del mercato unico dell’Ue. In disaccordo anche Greenpeace che ravvede nelle proposte un affronto all’arbitrio dei paesi di proteggere i propri ambienti e le proprie popolazioni da potenziali rischi in ambiti in cui la scienza è contestata, sostengono. Quel che è certo è che quando si parla di Ogm, soprattutto in Italia, è facile cadere in false credenze.

Via: Wired.it

Credits immagine: Dinesh Cyanam/Flickr CC

 

2 Commenti

  1. Si parla tanto di resistenza dei batteri agli antibiotici che potrebbero provocare migliaia di morti umani.
    Che dire dell’uso degli antibiotici (come marcatori) all’interno degli OGM?

  2. … che dire … non si può neanche sperare che organizzazioni da medioevo e caccia alle streghe come greenpeace & c. falliscano!
    Troppa la “materia prima” che le alimenta.
    L’approvazione del TTIP sarebbe un passo nella giusta direzione ed indice che per il “continente vecchio” (e per l’ancor più vecchia italietta) ci sono ancora delle speranze!

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