Categorie: Vita

Orecchie per respirare

Sembrerebbe che il primo passo nell’evoluzione dell’orecchio medio non abbia avuto niente a che fare con l’udito. Martin Brazeau e Per Ahlberg della Uppsala University (Svezia) hanno studiato un pesce fossile di 370 milioni di anni fa, il Panderichthys, che mostra l’evoluzione in atto dell’apparato auditivo, a partire dalla branchia chiamata opercolo. Lo studio, pubblicato su Nature, supporta l’ipotesi che l’orecchio medio inizialmente servisse per respirare. Noi possiamo sentire grazie all’interazione di due organi, l’orecchio medio e l’orecchio interno: il primo amplifica e trasmette i suoni al secondo, che possiede le cellule sensoriali che a loro volta inviano l’impulso al cervello. Tutti i vertebrati possiedono l’orecchio interno, mentre solo quelli terrestri hanno anche l’orecchio medio, senza il quale l’orecchio interno sarebbe inutile. Al posto dell’orecchio medio, i pesci hanno lo spiracolo, che non è coperto dal timpano, ma forma un canale diretto con la gola. Comparato con i pesci più primitivi, il Panderichthys possedeva uno spiracolo ingrandito, simile all’orecchio medio dei primi tetrapodi (vertebrate terrestri a quattro zampe), con cui è strettamente imparentato. Questo lascia supporre che l’orecchio medio avesse inizialmente mantenuto la funzione respiratoria. (t.m.)

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