Categorie: Spazio

Pamela svela i segreti dei raggi cosmici

I raggi cosmici si comportano diversamente da quanto previsto dai modelli finora ipotizzati. E’ questa la conclusione a cui è arrivato un gruppo di scienziati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, analizzando gli spettri di elio e dei protoni rilevati dal satellite PAMELA (Payload for Antimatter Matter Exploration and Light-nuclei  Astrophysics). La ricerca, che è stata pubblicata su Science ed è frutto di una collaborazione con centri di ricerca russi, tedeschi e svedesi, suggerisce una realtà diversa da quella indicata dal modello delle supernovae remnants, ovvero i resti delle supernove dopo la loro esplosione.

In base a questa teoria – finora la più accreditata – l’accelerazione dei raggi cosmici potrebbe essere provocata dalle onde d’urto emesse dallo scoppio di supernove dotate della stessa energia. Una volta accelerate, le particelle vengono rilasciate nello spazio interstellare per poi propagarsi attraverso i campi magnetici della galassia, “piovendo” su ogni corpo celeste, inclusa la Terra.

Ora, però, i dati del satellite PAMELA suggeriscono un’altra storia. Attraverso una strumentazione più sensibile di quella utilizzata finora, il gruppo di fisici guidato da Piergiorgio Picozza ha portato alla luce due nuove proprietà dello spettro protonico e in quello dell’elio. In primo luogo, analizzando la “rigidità” (ovvero il rapporto tra il momento e la carica elettrica) dei due spettri, i ricercatori sono riusciti a determinare che questi hanno due andamenti diversi. “Rispetto alle informazioni disponibili in precedenza – ha spiegato Piergiorgio Picozza a Galileo – il nostro studio vanta dei tempi di misurazione più lunghi e dei dati con meno rumore di fondo, perché PAMELA ha il vantaggio di trovarsi a oltre 300 chilometri dal suolo terrestre”.

Inoltre, i dati dei due spettri si differenziano in maniera significativa da quelli predetti dal modello della supernovae remnants. Secondo gli studiosi, l’unica spiegazione possibile è l’esistenza di diverse popolazioni di sorgenti di raggi cosmici. “Per esempio – ha aggiunto Picozza – è possibile che protoni ed elio vengano accelerati da due tipologie di supernove dotate di masse e composizione differenti”.

Riferimenti: Science DOI: 10.1126/science.1199172

Admin

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

2 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

5 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più