Società

Paolo Gallina vince il premio Galileo 2016

È Paolo Gallina, professore di Robotica all’Università di Trieste, con il libro “L’anima delle macchine” (Edizioni Dedalo, 2015), ad aggiudicarsi la decima edizione del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica. A decretarlo è stata una giuria di 67 classi secondarie di tutta Italia. La premiazione è avvenuta venerdì 6 maggio al Palazzo della Ragione di Padova, alla presenza dei cinque autori finalisti e di circa 500 studenti giunti appositamente per la finale.

La giuria, presieduta quest’anno dallo psichiatra e scrittore Paolo Crepet, e composta tra gli altri da Pietro Greco, Giulio Giorello e Armando Massarenti, aveva scelto la cinquina finale. Sono stati poi gli studenti di 67 classi delle superiori, da tutta Italia, a decretare il vincitore finale.

Il libro vincitore “L’anima delle macchine”, di Paolo Gallina, ruota attorno alla tesi secondo la quale abbiamo bisogno di macchine e tecnologia, come di amore e ossigeno. L’autore dà corpo alla tesi descrivendo sia gli aspetti tecnologici delle macchine, che tendono a diventare sempre più “simili all’uomo”, sia il rapporto emotivo dell’uomo con la macchina. Forte di un’attiva di ricerca applicata nel campo della robotica, Gallina mescola con irriverenza ed equilibrio casi scientifici con esperienze quotidiane di vita domestica, fornendo un quadro insospettato e convincente della nostra dipendenza tecnologica sempre crescente.

Secondi classificati di questa edizione del premio sono Dario Bressanini e Beatrice Mautino con “Contro natura. Dagli OGM al “bio”, falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola” (Rizzoli); Terzo Till Roenneberg, “Che ora fai? Vita quotidiana, cronotipi e jet lag sociale” (Dedalo Edizioni) la cui mancata vittoria è stata sottolineata da un boato di disapprovazione da parte degli studenti convenuti, per cui può considerarsi il vincitore morale di questa decima edizione; il quarto classificato è Umberto Bottazzini, “Numeri. Raccontare la matematica” (Il Mulino); quinto premio per Lucia Votano con “Il fantasma dell’Universo. Che cos’è il neutrino” (Carocci).

Prima della premiazione il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, ha consegnato le chiavi della città a Piero Angela, per “il contributo di eccellenza dato alla divulgazione scientifica, attraverso i risultati raggiunti in qualità di giornalista, scrittore e conduttore televisivo, antesignano di formule di comunicazione particolarmente innovative”. Piero Angela nel suo discorso ha sottolineato come la città di Padova sia simile a un diamante, che cambia luce e colore a seconda delle epoche. Dopo le ombre oscurantiste del medioevo, è stata la culla della scienza, ospitando le ricerche di Galileo Galilei, il quale si può considerare il primo divulgatore scientifico, utilizzando al meglio lo strumento del dialogo, come nel celebre “Dialogo sopra i massimi sistemi”.

Matteo Bugliaro Goggia

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