Categorie: Spazio

Peggy, una mini luna per Saturno?

Si chiama Peggy e al momento non è chiaro esattamente che cosa sia questo misterioso oggetto individuato ai margini dell’anello A del sistema Saturno. A scoprirlo sono stati gli occhi della sonda Cassini, mentre questa era impegnata a osservare il satellite Prometeo del pianeta, e le analisi di Carl Murray della Queen Mary University of London, che si è accorto di qualcosa di insolito nelle immagini riportate a Terra da Saturno, mai visto prima nell’anello A.

Murray, intervenuto alla American Geophysical Union di San Francisco, spiega così la scoperta e le ipotesi sulla natura dell’oggetto Peggy (così chiamato in onore della suocera, che compiva gli anni nei giorni delle osservazioni, lo scorso aprile). Si tratta di un oggetto della grandezza di circa 1 km di diametro, riferisce Wired.com, troppo piccolo per considerarsi una vera luna e neanche osservabile come singola entità da Cassini, che lo ha evidenziato solo per le interferenze, i disturbi, che provoca nel sistema di anelli.

L’ipotesi principale riguardo la sua natura è che si tratti di materiale proveniente dagli anelli e collassato gravitazionalmente, a formare una piccola, piccolissima luna. Alcuni dei satelliti di Saturno infatti si crede che siano nati proprio così, per accumulo di materiale provenienti dagli anelli. Ovviamente Peggy – i cui primi segni di vita, ha quindi scoperto Murray, risalgono fin da giugno 2012 – potrebbe però non essere solo un oggetto in accrescimento, e non è neanche detto che il suo accrescimento continui. Infatti potrebbe trattarsi di materiale aggregatosi transitoriamente o che si è appena rotto.

Per capire però se gli astronomi stanno assistendo o meno alla nascita di un nuova luna sarà necessario del tempo. Nel frattempo, per gli occhi di Cassini e degli scienziati Peggy sarà un sorvegliato speciale.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA/JPL/Space Science Institute via Wired.com

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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